giovedì, 2 Maggio 2024

Meno turisti nelle città d’arte e le guide lavorano meno

E tra le spine nel fianco della categoria c’è anche la concorrenza sleale delle guide straniere

Calo di turisti nelle città d'arte. Non sono solo gli albergatori ad accorgersi di questo calo durante questa torrida estate. Anche le guide turistiche si lamentano di un crollo del lavoro. E puntano il dito contro chi fa concorrenza sleale. "Quest'anno per noi va malissimo – sottolinea Marcella Bagnasco, presidente dell'Angt, Associazione nazionale guide turistiche a Labitalia – molti colleghi sono a spasso". E Giusy Belfiore, presidente dell'Angt Sicilia, parla di un 30% in meno di lavoro per le guide nell'Isola: "Stiamo soffrendo davvero, in particolare per il calo del turismo italiano – avverte – in più non c'è attenzione da parte istituzionale verso le professioni turistiche, che rischiano di scomparire e che invece rappresenterebbero un indotto occupazionale importante".
Inoltre c'è da fare i conti anche con la concorrenza di guide straniere: "Non di chi è abilitato – precisa Marcella Bagnasco – ed esercita l'attività in modo occasionale e temporaneo, come previsto dalla direttiva comunitaria del 2005, ma da chi non rispetta le leggi. E crea un danno non solo alla nostra categoria, ma anche alle casse dello Stato, perché quello che percepisce viene indirizzato altrove. In pratica, il nostro patrimonio artistico viene sfruttato da altri senza portare nessun risultato, anzi danneggiandoci tutti".
Quanto alle richieste della categoria, Bagnasco ricorda che "da anni chiediamo di avere almeno un Collegio come organo di rappresentanza, come del resto hanno anche le guide alpine e come esiste già in altri paesi".

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