martedì, 19 Novembre 2024

Nasce il primo marketplace sul ‘neverending tourism’

Il trend del Neverending Tourism è stato intercettato e analizzato per la prima volta lo scorso anno dall’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano. Di cosa si tratta esattamente? Dell’opportunità, grazie alle nuove tecnologie, di vivere esperienze turistiche che estendono la durata del viaggio e l’esplorazione di una meta prima, dopo e anche durante la vacanza vera e propria.
Il divieto di viaggiare imposto dai ripetuti lockdown non ha creato solo grandi aspettative nei confronti di una ritrovata libertà di muoversi. Ha anche cambiato le abitudini dei viaggiatori, che oggi sono molto più propensi ad acquistare online prodotti ed esperienze per approcciare territori inesplorati, conoscere tradizioni nuove, sperimentare profumi e sapori diversi da quelli di casa propria. Il viaggio tanto desiderato, grazie al turismo digitale, inizia prima e continua anche una volta rientrati dalla vacanza.
Da questa consapevolezza nasce Viviladmc.com, il primo Marketplace per il Neverending Tourism dedicato all’Italia.
Per tutti gli operatori di settore il Neverending Tourism rappresenta l’occasione unica di aprirsi a nuovi modelli di business e fidelizzare i clienti, prolungando oltre i confini dello spazio e del tempo la relazione con i visitatori.
“Consiglio di partire da prodotti e servizi che possano realmente raccontare le tradizioni e le caratteristiche di un luogo, così da valorizzare al meglio ogni meta, anche quella meno battuta. Esiste una serie sconfinata di contenuti ed esperienze che si possono proporre online, come laboratori, corsi di italiano, lezioni sull’Opera, cooking class, visite guidate da remoto a borghi, musei, palazzi, castelli… E poi ovviamente si possono vendere i prodotti tipici e il made in Italy”, sottolinea Chiara Martini, CEO e founder di Vivila DMC.
Viviladmc.com permette ed estende l’incontro tra la domanda e l’offerta proprie di questo modo nuovo di fare turismo, destinato a crescere perché più coinvolgente, fruibile in qualunque momento dell’anno e anche sostenibile.
L’offerta di prodotti e servizi che invoglino a esplorare luoghi nuovi può essere fonte d’ispirazione per il consumatore e rappresenta un’interessante opportunità di rinascita per i territori italiani al di fuori dei grandi flussi turistici. Il cliente incuriosito può decidere di acquistare un laboratorio o un corso e successivamente potrebbe scegliere di prenotare un viaggio che lo porti fisicamente nel luogo che l’esperienza digitale gli ha fatto conoscere. Ma non solo.
Oltre a supportare la vendita di soggiorni, gli acquisti all’interno di un Marketplace dedicato al Neverending Tourism vanno ad arricchire l’esperienza onsite del turista. Ad esempio attraverso un corso online che insegna a fare il pesto genovese mentre si visita Genova.
Infine, il Neverending Tourism abbatte le distanze e le barriere architettoniche e permette di scoprire luoghi lontani o lontanissimi anche a chi, magari a causa di una disabilità, è impossibilitato a muoversi. “Le opportunità del marketplace sono davvero infinite. Penso anche agli studenti (stranieri e non) che generalmente hanno l’occasione di fare una sola gita culturale nel corso dell’anno scolastico – specifica il CMO e Co-Founder di Vivila, Elena Merico. Grazie al Neverending Tourism e al Marketplace di Vivila gli insegnanti possono offrire ai ragazzi e alle ragazze progetti di avvicinamento a luoghi e culture lontani, da portare avanti per tutto l’anno”.
Vivila DMC è anche un’agenzia di promozione, sviluppo e formazione, in grado di offrire consulenze personalizzate a chi lavora con e per il territorio. “Con il mio team ci caliamo nel territorio e scopriamo insieme ai suoi stakeholder e agli operatori locali come promuoverlo e valorizzarlo al meglio. È un modello di sviluppo che abbiamo chiamato Neverending Evolution. A breve attiveremo una serie di corsi che hanno l’obiettivo di insegnare il nostro metodo. Vogliamo rendere ogni anello dell’Ecosistema capace di promuoversi, insieme alla storia e alla cultura, per far crescere il business e la conoscenza del territorio in modo autonomo. Sento che ci stiamo lasciando alle spalle il turismo mordi-e-fuggi e che finalmente vedremo lo sviluppo di un turismo in grado di creare un forte legame con la destinazione, che troppe volte diventa usa-e-getta”, ha spiegato Martini.

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