Dopo lo stop dovuto alla pandemia, gli italiani hanno scoperto luoghi nuovi. Negli ultimi 12 mesi oltre il 20% si è recato in regioni e territori d’Italia che non aveva mai visitato in precedenza. È quanto emerge dalla seconda edizione della ricerca ‘Comunicazione, media e turismo’, realizzata dal Centro di ricerca sulla televisione e gli audiovisivi (CeRTA) e Cattolica per il Turismo, in collaborazione con Publitalia ’80. È l’Italia dei piccoli borghi, delle capitali storiche e dei parchi naturali a risultare maggiormente attrattiva e meta favorita rispetto a quelle più frequentate. Nell’ultimo anno circa il 30% dei turisti italiani ha visitato almeno uno di questi luoghi, meta del turismo lento e sostenibile, centinaia di luoghi che si possono definire ‘territori intermedi’.
“Gli italiani hanno riscoperto l’Italia e questo è uno dei motivi per cui questo è un anno di ripartenza – ha commentato il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia -. Noi abbiamo un dato molto positivo perché sono tornati gli stranieri ma tanti italiani hanno deciso di rimanere in Italia”.
Secondo il rettore dell’Università Cattolica di Milano, Franco Anelli, “è un bene che i nostri concittadini riscoprano l’Italia così come anche i territori che fino ad ora non hanno visto. Abbiamo molto da ricostruire dopo la pandemia e una grande opportunità per farlo”.
Non solo turisti italiani. La ricerca quantitativa (con 4.800 interviste in Italia, Spagna, Francia, Inghilterra e Germania) dimostra che per gli europei nella fase di ripresa dei viaggi al di fuori del proprio paese anche in contesti extra-continentali, l’Italia si conferma prima scelta come paese ideale per un viaggio o vacanza, con oltre il 60% delle preferenze. A domanda diretta sulla probabilità di fare un viaggio in Italia nei prossimi 2-3 anni, il 72% lo ritiene certo o altamente probabile. Anche negli ultimi due anni segnati dall’emergenza pandemica l’Italia è stata scelta come meta per una vacanza da un cittadino europeo su 3 tra coloro che hanno potuto viaggiare.