venerdì, 22 Novembre 2024

Garavaglia chiede di aprire nuovi corridoi per Oman, Cuba, Thailandia

In questo secondo fine anno di pandemia saranno tanti gli italiani che andranno in vacanza a Natale, anche se i numeri del 2019 sono ancora ben lontani, mentre diminuiscono del 48,2% le partenze per Capodanno: 4 milioni 400 mila con il 97,0% che rimarrà in Italia. I numeri della tradizionale ricerca di Federalberghi, presentata a Roma alla presenza del ministro Massimo Garavaglia, rilevano che la rinuncia della vacanza di Capodanno è strettamente legata all’esigenza di tenersi lontani da situazioni a rischio come feste o cenoni”.

Anche se il ministro prova a rassicurare: “siamo messi molto meglio che in altri Paesi ma spesso non sappiamo comunicarlo. Parlando sempre e solo di Covid rischiamo di spararci sui piedi da soli. L’Italia è quasi tutta zona bianca, non ci sono davanti scenari apocalittici, quindi prenotiamo e godiamoci con serenità e in sicurezza questa fase invernale”. E sull’estero annuncia: “Ora abbiamo sei corridoi turistici aperti (Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana ed Egitto) e alcuni sono al momento sold out come ad esempio le Maldive. Ho scritto al ministro Roberto Speranza per chiedere nuove aperture (penso ad esempio Oman, Cuba, Thailandia) e mi aspetto una risposta in tempi rapidi, il Cts si riunisce una volta a settimana”.

“Non c’è da stupirsi – rileva Bocca – se saranno pochi coloro che decideranno di partire per l’estero. Di contro, è evidente che pesa sempre più la mancanza del turismo straniero, il che continua a penalizzare enormemente soprattutto le nostre città d’arte che speriamo vengano aiutate dal movimento turistico interno che si profila per questo Natale”. A questo proposito Bocca chiede al Governo “sostegni poderosi che rendano sostenibile una vera ripresa” e soprattutto che il residuo del bonus vacanze resti al comparto alberghiero per cui era stato creato. Garavaglia ribatte sostenendo che si tratta di richieste sacrosante: “Sono circa 300 milioni da una stima fatta con oculatezza che si sommano ai 150 milioni già stanziati in legge di bilancio per le aziende in difficoltà a causa del Covid e quindi si raggiungere una cifra non sufficiente a coprire tutti i buchi (non abbiamo 100 miliardi a disposizione come l’anno scorso!). E’ un budget non enorme ma sufficiente – specifica il ministro – a coprire le esigenze del settore e quindi di alberghi e tour operator e agenzie di viaggi (che non possono vendere l’estero dal momento in cui sono chiusi i corridoi per decreto e non per scelta). Fondamentale – conclude – è avere una torta da spartire e mi interessa la sua dimensione. Dopodiché vedremo di parlare con tutti gli operatori per dividerla cercando di sistemare più “guai” possibili”.

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