"La discussione in Commissione sta andando avanti con speditezza e celerità. Ma i tempi dell'approvazione di una proposta di legge e l'attuale situazione economica, con i mille problemi sul tappeto a cominciare dalla riforma del lavoro, potrebbero far perdere di vista i nostri obiettivi". Lo ha detto Elisa Marchioni, componente la Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, intervenendo al Convegno "I Buoni Vacanza per il rilancio del Turismo" tenutosi a Viterbo e organizzato dall'Osservatorio Italiano Turismo Sociale e Associato.
"Per questo – ha continuato Marchioni – ho chiesto al ministro per lo Sviluppo Economico, di poter inserire la proposta di legge come emendamento al Decreto sullo Sviluppo di prossima emanazione. In questo modo, entro 30 giorni, il provvedimento potrebbe diventare legge e entro pochi mesi ripristinare l'operatività di questo strumento. L'unica cosa da rivedere sarà il limite entro il quale si potrà accedere, ma che dovrebbe aggirarsi intorno ai 25 milioni di euro di reddito familiare".
Dopo due anni di erogazione, infatti, i Buoni Vacanze saranno definitivamente soppressi da settembre 2012 con la normativa sulla Semplificazione emanata lo scorso dicembre dal Governo Monti.
"La scadenza di settembre – ha sottolineato Benito Perli, presidente della Fitus/Buoni Vacanza Italia – mette sul tappeto problemi sociali incalcolabili, con migliaia di domande inevase e un aggravio di costi gestionali non previsti".
La situazione, oltre che grave, diventa incomprensibile solo che si pensi che Buoni Vacanza rappresentano un forte strumento di spinta economica, di destagionalizzazione e delocalizzazione. "Difficile spiegare – ha affermato Caterina Cittadino, Capo Dipartimento per lo Sviluppo e la competitività del ministero del Turismo – il meccanismo che ha portato all'attuale situazione. In presenza di risorse economiche limitate (quello globale per il Dipartimento è sceso da 42 milioni a 10 milioni) – ha dichiarato ancora la Cittadino – abbiamo sostenuto con forza l'ipotesi di far rientrare il finanziamento nella normativa dell'8×1000, una soluzione che sarebbe stata a costo zero per lo Stato. Ma anche questa battaglia è risultata vana, pur nella consapevolezza, come dimostreranno i dati che presenteremo a metà giugno in linea con gli standard europei, di un turismo in situazione davvero difficile".
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