lunedì, 23 Dicembre 2024

Soffre il turismo invernale: turisti a -8,5% giro d’affari a -13%

Bocca: al governo chiediamo un piano per garantire le imprese montane

Quasi 7,86 milioni di italiani, tra maggiorenni e minorenni (rispetto agli 8,59 milioni del 2012) sono stati da gennaio a marzo in località montane e sciistiche dell'Italia e dell'estero, per un calo dell'8,5%. Lo rivela la consueta indagine di Federalberghi effettuata dall'Istituto ACS Marketing Solutions dal 12 al 18  marzo intervistando con il sistema C.A.T.I. un campione di 3.500 italiani.
Di questi, 3,78 milioni di italiani (rispetto ai 4,3 milioni del 2012) hanno trascorso una settimana bianca, segnando un calo del 12,1%. Coloro che invece hanno effettuato solo dei week end sulla neve (in media 1,52  week end a persona rispetto agli 1,84 nel 2012) sono stati circa 4,08 milioni (rispetto ai 4,25 milioni del 2012) per un calo del 4%.
Il giro d'affari delle settimane bianche (comprensivo di coloro che hanno effettuato oltre alla settimana anche qualche week end sulla neve) è stato di 2,66 miliardi di euro (rispetto ai 2,93 miliardi di euro del 2012) in calo del 9%. Il giro d'affari generato da coloro che hanno invece esclusivamente effettuato solo dei week end sulla neve è stato di circa 1,99 miliardi di euro (rispetto ai 2,42 miliardi di euro del 2012) con un calo del 17,5%.
La flessione complessiva del giro d'affari, prodotto da tutti coloro che hanno fatto vacanze sulla neve, per un importo pari a 4,66 miliardi di euro, ha fatto registrare un calo del 12,9% rispetto al 2012 (quando fu di 5,35 miliardi di euro).
Per le settimane bianche l'89,4% dei vacanzieri ha scelto l'Italia (rispetto al 93,5% del 2012) ed il 10,6% l'estero (rispetto al 6,5% del 2012) il che denota una perdita di quota di mercato delle nostre regioni montane, dovuta essenzialmente agli elevati costi degli impianti di risalita, costretti a sottostare a tariffe energetiche ormai fuori controllo.
Quanto alle Regioni più gettonate il Trentino-Alto Adige resta la regione leader con il 25% della domanda (rispetto al 29% del 2012), seguito dal Piemonte con il 14,1% (9% del 2012), dalla Valle d'Aosta con il 9,2% (10,4% del 2012), dalla Lombardia con l'8,5% della domanda (12,2% del 2012), dal Friuli Venezia Giulia con il 7,7% della domanda (7,4% nel 2012) e dal Veneto con il 7,1% della domanda (4,3% nel 2012). Infine, il 40% ha optato per un soggiorno in albergo (rispetto al 42% del 2012).
"Un ennesimo risultato negativo – commenta Bernabò Bocca, presidente Federalberghi – che spaventa nell'immediato e preoccupa in prospettiva. Il calo infatti – prosegue Bocca – ha riguardato l'intero ‘popolo' degli italiani appassionati di sport invernali, facendo registrare diminuzioni sia nelle storiche settimane bianche, sia nei week end sulla neve. Appare dunque – conclude Bocca – sotto gli occhi di tutti che per le aziende turistiche delle zone montane si tratti di un momento di grande difficoltà, al quale occorre opporre iniziative in grado di garantire i livelli occupazionali di quanti lavorano e margini tali per le imprese da assicurare loro di mantenere la posizione e presidiare il mercato. Un piano volto a supportare questi principi è quanto chiediamo al prossimo Governo che auspichiamo abbia presto ad insediarsi a Palazzo Chigi nell'interesse del Paese".

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