giovedì, 25 Aprile 2024

Tassa soggiorno, anche TO europei preoccupati: lettera a Brambilla

Ectaa: Italia già cara, peserà su vendite pacchetti, riesaminate la norma

Non sono solo gli addetti al settore turistico italiano ad essere preoccupati della possibile introduzione della tassa di soggiorno. Ora è la volta dei TO europei. Michel De Blust, segretario generale dell'Ectaa, l'Associazione europea dei tour operator e delle agenzie di viaggio ha infatti scritto una lettera al ministro del Turismo, Michela Brambilla, spiegando che l'introduzione del nuovo balzello "peserà seriamente sulla vendita del prodotto turistico Italia, con una notevole perdita di turisti per il vostro Paese".
"L'introduzione di un'imposta di soggiorno – scrive De Blust – causerebbe molti problemi ai tour operator che vendono pacchetti turistici in Italia. Nello specifico, molti tour operator hanno già pubblicato e distribuito i loro cataloghi per il 2011 e diversi contratti sono già stati conclusi senza considerare una tassa di questo tipo a carico dei clienti. I tour operator si trovano pertanto ora nella difficile situazione di dover chiedere ai loro clienti di pagare un costo aggiuntivo una volta a destinazione". L'Ectaa ricorda anche che l'Italia è già uno dei paesi più cari d'Europa e che la nuova tassa si aggiungerebbe ai già esistenti costi extra che i tour operator devono sopportare come i ticket d'ingresso per città come Firenze e Venezia. L'Ectaa auspica quindi di riesaminare la norma prevista nel decreto sul federalismo fiscale.

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