Il clima insolitamente caldo di settembre e ottobre si è rivelato una benedizione per il turismo italiano. In base all’ultimo Lybra Destination report l’impatto economico di questa inattesa ondata di visitatori ha avuto un riflesso positivo sul territorio, riempiendo le casse delle imprese turistiche locali e contribuendo all’ulteriore crescita dell’industria.
Per alcune mete, come le città d’arte, i laghi e le zone enogastronomiche come il Chianti e le Langhe, l’autunno è tradizionalmente un periodo di alta stagione. In queste località il clima favorevole di quest’anno non ha fatto altro che sostenere la naturale domanda stagionale, rendendo queste mete le più avvantaggiate. Destinazioni come il Lago di Garda, le Dolomiti Venete, la Valtellina e le città d’arte del centro-nord hanno visto una notevole crescita nel periodo di settembre-ottobre 2023, anche in confronto allo scorso anno.
Al contrario le mete di turismo montano, che vedono la loro principale stagionalità tra dicembre e febbraio, non hanno beneficiato in modo significativo del clima favorevole di questi mesi, forse proprio per il diverso profilo stagionale. In particolare, quelle con minor impatto sono tendenzialmente le destinazioni alpine del nord-ovest; mentre registrano risultati positivi solo le valli del Trentino, in particolare Val di Fassa e Val di Fiemme.
Infine, le destinazioni costiere, che in autunno vivono una bassa stagione, hanno registrato una situazione più frammentata. Alcune destinazioni, come le Cinque Terre, Capri, la Costa Siracusana, la Riviera Romagnola, la Costa Toscana e la Riviera Veneta, hanno registrato una crescita significativa nella domanda autunnale. Tuttavia, molte mete lungo la costa adriatica, ad eccezione della Costa Pescarese, così come il litorale laziale e le coste calabresi e lucane, non hanno sperimentato un aumento significativo di visitatori.
In conclusione, dai dati analizzati emerge che il caldo insolito di questo autunno ha dato una spinta al turismo in Italia, ma non ovunque. I principali beneficiari sono state le destinazioni con alta stagionalità autunnale, mentre solo alcune destinazioni montane e costiere hanno visto un incremento consistente. Ciò solleva interrogativi sulla varietà delle destinazioni turistiche italiane e sui fattori che determinano il successo in circostanze simili.