venerdì, 15 Novembre 2024

Il tesoro della tassa di soggiorno: nel 2019 attesi incassi per oltre 600 mln

Ben 538 milioni di euro, cioè 29 in più di quanto previsto e 70 oltre gli incassi del 2017. È quanto ha incassato l’Italia nell’anno appena trascorso grazie all’imposta di soggiorno secondo i calcoli dell’Osservatorio nazionale sulla tassa di soggiorno della società di consulenza turistica Jfc.

“Questo fenomeno – spiega Massimo Feruzzi, amministratore unico di Jfc – si deve sia ai 155 Comuni che hanno introdotto l’imposta nel 2018, sia all’aumento alle tariffe apportato da diverse amministrazioni locali (circa dal 16%)”.

Per quanto riguarda l’incremento tariffario, la media è stata pari al +29,7%, naturalmente facendo riferimento ai soli Comuni che hanno variato l’imposta. Tra questi si segnalano Firenze (che raggiunge la cifra record di 41 milioni), Genova, Riccione, Matera, Jesolo.

“Riguardo al 2019 – spiega ancora Feruzzi – sono ben 51 i Comuni che hanno introdotto ex novo l’imposta di soggiorno: si paga già a Sassari, Imperia, Nizza Monferrato, Manfredonia, Varallo, Terme Vigliatore, Lavagna, Bordighera, Martina Franca, mentre nei prossimi mesi si pagherà anche a Brescia, Pitigliano, Castrocaro Terme, Diano Marina, Palau, Alassio, Alba Adriatica, Arzachena, Tortoreto, Porto Venere. Oltre a queste new entry, vi sono ulteriori 46 Comuni che hanno già approvato un aumento delle tariffe per il 2019 o hanno applicato tali incrementi, approvati lo scorso anno. Per l’anno 2019, le prime previsioni di incasso indicano una cifra complessiva pari a 604 milioni”.

Ma, come indica Feruzzi, continua a permanere un forte elemento di criticità che è quello relativo all’utilizzo dei proventi dell’imposta di soggiorno. “Infatti, nonostante tutte le amministrazioni comunali affermino di voler utilizzare tali introiti a supporto dell’attività turistica – conclude – in realtà ciò accade in pochissimi casi, a meno che non si intenda per ‘turismo’ anche l’asfaltatura delle strade o lo sfalcio dell’erba, lo smaltimento dei contenitori di fitofarmaci o il sostegno al comparto agricolo”.

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