martedì, 5 Novembre 2024

Turismo tra sostenibilità e destagionalizzazione: focus con Bocca e Santanchè

Sul turismo sostenibile l’Italia può giocare un partita vincente. E’ da questa profonda convinzione dell’associazione Civita che parte l’idea dell’evento ANSAIncontra a cui hanno partecipato la ministra Daniela Santanchè, il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, la segretaria generale di Civita Simonetta Giordani e il presidente di Swg Adrio Maria De Carolis, visionabile cliccando qui.

“L’Italia – dice la ministra Daniela Santanchè – deve capire che ha il terzo marchio al mondo, che è l’Italia e il Made in Italy. Capisco quando si rivolgono al mercato domestico che le regioni facciano la loro promozione perché devono dare un’offerta differenziata ma quando andiamo all’estero, dobbiamo essere uniti, Welcome to Italy, dobbiamo essere l’Italia”.
La ministra, dopo aver ricordato come il turismo sia il settore più massacrato dalla pandemia e come il Governo sia pronto a sostenerlo anche grazie al ministero dedicato e con portafoglio, ha anche ricordato i tipi di turismo sostenibile che ci sono in un Paese come l’Italia, da quello lento dei cammini, delle ferrovie storiche, dei fiumi a quello destagionalizzato che decongestiona le grandi città d’arte e “decentrato” che si perde nei tantissimi borghi italiani.

Di sostenibilità legata alla destagionalizzazione parla invece il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca. “Dobbiamo organizzarci – spiega – per dare servizi adeguati ai turisti non solo all’interno degli alberghi ma anche fuori. E soprattutto destagionalizzare, una parola che sono contento che abbia detto il ministro Santanchè e che per noi è un mantra. Abbiamo stagioni troppo corte sia nelle città d’arte che nelle mete
balneari e montane. Con la politica dei grandi eventi dobbiamo far venire turisti anche in bassa stagione e soprattutto farli tornare. Non è possibile che la Sardegna viva solo due mesi l’anno mentre l’Algarve in Portogallo ne vive 8”. Secondo Bocca è importante concentrarsi sugli stranieri (specialmente quelli del Far East per cui vanno velocizzati i visti) ma anche sugli italiani che hanno riscoperto la loro bellissima terra: “Noi andiamo a cercare turisti in giro per il mondo ma ricordiamoci che la prima nazionalità per il turismo italiano sono gli
italiani. Come prima cosa dobbiamo invitare gli italiani a scoprire il nostro magnifico territorio”.

“Proprio ieri – aggiunge il presidente di Federalberghi – il governo cinese ha tolto le restrizioni sul turismo. Ma adesso dobbiamo
farci furbi noi, a fare in fretta a dare i visti a questi viaggiatori cinesi che chiedono di partire. Aspettano settimane, mesi per avere i visti turistici. E’ un peccato non poter ospitare questi turisti per un’inefficienza del nostro apparato pubblico. Su questo abbiamo già parlato con il ministro Santanchè ma ovviamente questa è competenza della Farnesina. Dopo due anni di Covid, in cui i consolati ovviamente hanno
dovuto restringere il personale, oggi che ritornano le domande per la concessione dei visti bisogna rimettere i dipendenti a lavorare per far tornare in fretta questi turisti che nel 2019, non parlo solo di i cinesi ma di taiwanesi, giapponesi e coreani, avevano dimostrato di non essere turisti del domani ma già dell’oggi perché ne venivano davvero già molti”.

“Siamo convinti che il turismo italiano abbia nella sostenibilità una grande opportunità. E’ ormai acclarato che il turismo è un’industria, che ha bisogno di tutto un sistema efficiente intorno in termini di infrastrutture e trasporti, di innovazione digitale, di poca burocrazia. Un’industria ha bisogno che tutto il sistema Paese cooperi e coordini quella che non è soltanto la vendita di un paese meraviglioso e di un bel racconto”, sottolinea Simonetta Giordani, segretaria generale dell’associazione Civita, che spiega anche la bella storia della storica organizzazione non profit di imprese ed enti di ricerca che prende il nome proprio da Civita di Bagnoregio cherischiava di “morire” e che invece è stata salvata.

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