Ogni anno oltre 18 milioni di italiani scelgono una destinazione estera per trascorrere le loro vacanze generando ben 158,4 milioni di pernottamenti e una spesa turistica di quasi 15 miliardi di euro. Cosa accadrebbe se una quota di questi italiani optasse per una destinazione turistica nel Belpaese? Secondo una ricerca dell’istituto Demoskopika, si produrrebbero circa 9 milioni di arrivi, oltre 31 milioni di presenze e un vantaggio per il sistema turistico nazionale pari a quasi 3 miliardi di euro all’anno.
A spostarsi più abitualmente all’estero i turisti residenti in cinque sistemi regionali: Valle d’Aosta con un’incidenza percentuale, pari al 60%, dei turisti esterofili sul totale dei turisti residenti in quel territorio. A seguire Trentino-Alto Adige (44,8%), Lombardia (42,4%), Piemonte (39,9%) e Lazio (35,6%). Sul versante opposto, infine, i meno propensi agli spostamenti all’estero per trascorrere le vacanze risultano residenti in Calabria (8,2%), Basilicata (13,1%), Sicilia (13,9%), Umbria (19,5%), Puglia e Molise (20,2%).
“Sarebbe proficuo mettere in campo – dice il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio – un Piano di sovranità turistica con il quale il governo Meloni, in condivisione con i portatori di interesse (associazioni del comparto, Regioni, etc.) potrebbe recuperare, da un lato, una quota significativa di mercato “nazionalista”, ossia di turisti italiani che potrebbero riprendere a scegliere il Belpaese come meta principale per le vacanze e, dall’altro, rafforzare misure e interventi maggiormente in linea con i nuovi comportamenti di consumo turistico espressi dal mercato nazionale principalmente dopo il periodo post pandemico”.
“È sul cluster degli esterofili – precisa Rio – cioè dei milioni di turisti italiani che ogni anno scelgono l’estero quale meta vacanziera che si dovrebbe concentrare prioritariamente la strategia integrata della sovranità turistica. Le misure governative, da quantificare puntualmente nei contenuti e nelle risorse finanziarie in relazione alle fasi e agli strumenti da mettere in campo e ritenuti più efficaci per un’attuazione consapevole del Piano di sovranità turistica, non possono non trovare punto di partenza nei fattori “condizionanti” la scelta degli italiani di trascorrere una vacanza in una destinazione nel Belpaese tra i quali figurano le attrazioni naturali e paesaggistiche, la scoperta del patrimonio storico, artistico e culturale, E, ancora, la qualità dell’offerta ricettiva, la tradizione enogastronomica e un buon rapporto prezzo/qualità dell’offerta. Risvegliare l’identità turistica dell’Italia – conclude il presidente di Demoskopika – può e deve rappresentare una leva di crescita del comparto nel nostro paese”.