venerdì, 22 Novembre 2024

Unico database per assistenza al turista è obiettivo dellOmt

A Mombasa Brambilla apre i lavori della 90esima sessione del Consiglio esecutivo dell’Omt

E' necessario trasformare il ruolo dell'Organizzazione mondiale del Turismo, l'Agenzia dell'Onu che riunisce 145 Paesi e oltre 400 organizzazioni: finora si è concentrata principalmente sull'attività di studio e di raccolta di dati ma è venuto il momento di farle fare un passo ulteriore affinché possa diventare un 'faro' per lo sviluppo del settore. Il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, ha aperto con queste considerazioni, a Mombasa, in Kenya, i lavori della 90esima sessione del Consiglio esecutivo dell'Omt. E' la prima volta che l'evento è presieduto da un esponente italiano.
Quattro i punti che particolarmente premono alla presidenza italiana, a cominciare dalla sostenibilità. "Preservare l'ambiente è sostanziale anche a fini turistici – dice il ministro – in modo che si possa garantire al settore uno sviluppo in futuro". C'é poi l'aspetto etico. "Da due anni, presso il nostro ministero, ha sede il Segretariato etico dell'Omt, che ha varato un 'Codice etico mondiale del Turista' che auspichiamo possa essere adottato da tutti gli stati membri dell' Organizzazione". Il terzo punto è quello dell'accessibilità. Ultimo fattore, non certo per importanza, è quello dell'assistenza al turista. "Assistenza – spiega la titolare del dicastero – che si intende a tutto campo: dalle informazioni più banali fino al fronteggiare calamità e imprevisti". Anche in questo caso, secondo Michela Vittoria Brambilla, il modello dell' 'Easy Italy'potrebbe fare da apripista. In sostanza Brambilla propone la creazione di un database internazionale dei servizi di assistenza, che l'Omt possa mettere a disposizione dei turisti di tutto il mondo. Per questo Brambilla ha chiesto ai Paesi membri di avviare una prima ricognizione dei servizi di assistenza esistenti che possa essere presentata all'assemblea generale dell'Organizzazione il prossimo ottobre in Corea del Sud, e che possa diventare il primo nucleo di un data-base aggiornato in tempo reale a disposizione dei turisti di tutto il mondo. "La ricognizione che abbiamo richiesto – spiega – è il primo passo per mettere in rete, e quindi rendere facilmente accessibili, informazioni di grande importanza per la sicurezza dei viaggiatori. E su questo fronte ritengo debba esse concentrato l'impegno di tutti i governi".

 

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