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Lettera aperta al Presidente della Regione prossimo venturo

Toti Piscopo

“Riorganizziamo e Risaniamo il turismo per risanare la Sicilia”: è questo l’appello che mi sento di rivolgere al Presidente della Regione della Sicilia prossimo venturo che dal 7 novembre 2017 avrà l’onore e l’onere di governare questa regione tra la più belle e difficili d’Italia.

Il nostro giornale si fa portavoce del partito del turismo. Di un partito che non c’è ma che giorno dopo giorno si adopera per migliorare l’ospitalità, l’accoglienza, la mobilità, la vivibilità, la qualità della vita per i propri concittadini e per gli ospiti che le statistiche definiscono turisti, ma che sento di definire anche viaggiatori ed esploratori. I nostri lettori sono imprese turistiche, liberi professionisti  e privati, portatori di opinioni, d’innovazione e di sana economia che, nonostante tutto e nonostante tanti, continuano ad investire in questa terra, e su loro stessi, tempo e denaro,  contribuendo ad incrementare il pil siciliano.

Una terra che nel mondo è più amata che odiata, più apprezzata che chiacchierata, in cui il malgoverno prevale sul buon governo, in cui la sua gente è singolarmente operosa, creativa, generosa ma priva di quell’identità collettiva che rende un popolo orgoglioso e determinato.

E credo, Signor Presidente, che questa campagna elettorale sia stata lo specchio di questa realtà in cui il blaterare è diventato prevalente rispetto ai contenuti, quelli veri, quelli d’interesse dei siciliani e di tutti coloro i quali in questa terra continuano a credere.

Ho motivo di ritenere, da cittadino pensante e non certo da politologo, neanche della domenica, che il compito affidatole da una fetta consistente di siciliani sarà piuttosto complesso, ma non potrà certo essere più rinviabile. Temo che il partito degli astenuti costituisca quella maggioranza silenziosa che sta gridando a gran voce mandando il messaggio più forte.

Personalmente, seppur privo di convinzione, andrò a votare per difendere convintamente il diritto/ dovere di esprimere la mia opinione ed altrettanto farà questo partito del turismo che oggi, nel giorno della commemorazione dei Defunti, sente il dovere di rispettare il sacrificio dei tanti che si sono battuti negli anni per quei principi di libertà e legalità.

Ma il mio voto e quello dei tanti che in questa terra credono e credono nel turismo come volano di sviluppo culturale, sociale ed economico, voglio accompagnarlo da una proposta, quasi un auspicio,   formulata provocatoriamente ma con senso di responsabilità.

Proponga ai suoi Alleati e alla rinnovata Assemblea Regionale siciliana “un’alleanza strategica in nome del turismo”. Si faccia dell’ospitalità, dell’accoglienza, della mobilità, della vivibilità, del benessere l’asse centrale di un’azione di governo sui cui far ruotare un programma di sviluppo della nostra Regione.

Il turismo, nonostante quasi nessuno ne abbia mai parlato in campagna elettorale e continui a non parlarne negli ipotetici progetti di governo, è un settore economico produttivo e trasversale che non è di destra, né di sinistra, né di centro. Sull’ipotesi di sviluppo di questo settore si possono trovare più elementi di condivisione che di divisione, sui quali costruire una serie di opportunità anche per i nostri giovani insieme ad un futuro di benessere diffuso.

Già in passato il nostro Giornale ha perorato, e con successo in quei Comuni che hanno accolto le nostre opinioni, un’alleanza strategica in nome del turismo. Oggi la riproponiamo al Sindaco di Sicilia chiedendogli a gran voce che questo nuovo Governo si dia una visione complessiva e condivisa, e ce ne renda partecipi, da trasformare in azioni concrete e puntuali di strategie, programmazione, commercializzazione, comunicazione, marketing, applicate su basi professionali e… non amicali.

Da parte nostra, Signor Presidente, Le saremo accanto sempre, con consigli e suggerimenti, propositivi ma anche critici, per il rispetto dovuto a chi non c’è più ma anche a chi in questa Terra continua a credere da cittadino residente e da cittadino ospite.