Il Museo ha un budget annuale di 18 milioni di euro, con equilibrio tra costi e ricavi: il 30% arriva dai contributi dei soci, il 34% con un trend di crescita dagli ingressi (Mole, Festival, cinema). Restano importanti i contributi del ministero della Cultura e della Commissione Europea (19%). Il 15% sotto la voce ‘altri proventi’ comprende i ricavi di Torino Film Lab, quelli da sponsor, affitto degli spazi mole e delle sale cinematografiche, dal bookshop. Il personale del Museo è attualmente composto da 80 risorse di cui 71 a tempo indeterminato e 9 a tempo determinato. Il 74% dei dipendenti sono donne e delle 9 aree organizzative 6 vedono donne come capi area. Tra gli obiettivi del 2025 la riorganizzazione degli spazi, con nuove sedi per la Fondazione e per la manifestoteca oggi ospitata nel caveau ex Unicredit, una diversa programmazione delle tre sale del Cinema Massimo che preveda anche incontri con testimoni d’eccezione, l’individuazione di nuovi spazi per le attività didattiche (l’anno scorso gli studenti in visita sono stati più di 72.000), il rifacimento dei siti web. Tempi più lunghi invece per il riallestimento del giardino del Museo, che dovrebbe ospitare la biglietteria e la caffetteria: difficilmente sarà pronto entro l’anno.
Museo del Cinema, tutti i progetti per festeggiare i 25 anni
Dalla mostra The Art of James Cameron, in programma dal 26 febbraio al 16 giugno, al videomapping da disegnare sulla cupola della Mole, dal restauro del film Esterina di Carlo Lizzani alla valorizzazione del rarissimo manifesto ‘La corazzata Potemkin’, un vero pezzo da museo acquistato per 37.500 euro all’asta Bolaffi del 24 ottobre 2024. E ancora: visite guidate condotte ogni mese dal direttore Carlo Chatrian e il concorso video ‘Torino in un minuto’ aperto a tutti. Sono alcune delle attività del 2025 del Museo nazionale del cinema che compie 25 anni. Per presentare gli appuntamenti sono intervenuti tutti i responsabili delle aree in cui è strutturato il Museo.
“Una presentazione inedita, in cui si mette per una volta al centro dei riflettori non una singola iniziativa o un insieme di proposte ma se stessa”, ha affermato il presidente Enzo Ghigo. “Se il 2025, come speriamo, sarà un anno in cui il Museo incomincerà un percorso di rinnovamento, il primo passo non può che essere una presentazione della struttura e dei suoi molteplici settori di competenza. Siamo un’istituzione che si sente parte di una comunità e non una torre d’avorio che attira turisti a suon di colpi d’artificio”, ha sottolineato il direttore Chatrian.