A Torino, dopo 20 anni, riaprono i Giardini Reali, spazio verde che fa parte dei Musei Reali. All’indomani del riconoscimento dell’Unesco del Parco del Po, viene così “restituito alla città un pezzo del suo territorio”, sottolinea il sindaco Piero Fassino, secondo cui “tutte le istituzioni, nazionali e locali, hanno ormai colto l’importanza del rinnovamento e dello sviluppo del patrimonio artistico e ambientale”.
I Giardini resteranno aperti, a titolo gratuito, per una decina di giorni , poi verranno di nuovo chiusi per permettere la seconda fase dei lavori, che termineranno a giugno. I Giardini entrano a far parte dei Musei Reali, ma saranno anche visitabili in modo autonomo, con un biglietto ridotto di 2 euro. L’intervento, costato 1,5 milioni di euro, è stato finanziato dalla Regione Piemonte tramite i fondi Fesr.
“Un nuovo tassello per il pacchetto turistico piemontese a cui stiamo lavorando”, ha detto Antonella Parigi, assessore alla Cultura. La riapertura dei Giardini Reali di Torino a Pasquetta, il prossimo 28 marzo, con una grande festa aperta alla città a cura della Fondazione Teatro Ragazzi che per l’occasione presenta diverse iniziative tra concerti, spettacoli e una speciale ‘Caccia alle uova di Pasqua’.
In questo primo periodo di apertura dei Giardini Reali viene reso disponibile al pubblico il nucleo più antico a nord di Palazzo reale, con i suoi alti platani e le grandi aiuole. Dal 3 aprile verranno restaurate le altre parti nonché le varie statue e i grandi vasi distribuiti su tutti i viali. Nel complesso verde ci sono 2 fontane, la Fontana dei Tritoni e una di nuova costruzione, realizzata con pietra nera sabbiata di Frabosa Soprana (Cuneo) ‘avanzata’ dai lavori di restauro delle colonne della Cappella delle Sindone. Una fontana dalla linea piuttosto fredda e moderna che pare non sia piaciuta a buona parte del pubblico e dei tecnici che l’hanno vista in anteprima.