martedì, 5 Novembre 2024

Val Susa, proteste No Tav danneggiano turismo

Nel weekend registrato un calo del 30% sulle montagne olimpiche

Nonostante le splendide giornate di sole, il timore delle proteste No Tav ha tenuto lontano molti turisti dalla Val di Susa. A Bardonecchia “il calo – dice il sindaco Roberto Borgis – é stato del 30%, con punte del 50% per alcune attività e per fortuna l'autostrada è rimasta sempre aperta, altrimenti adesso faremmo i conti con una debacle mentre invece si poteva fare il pienone”.
Al Colle del Sestriere, la preoccupazione è già rivolta al futuro. “Non so dire – spiega Giovani Brasso, presidente della Sestrieres spa – se il calo dei turisti sia un effetto delle proteste No Tav o della crisi. Sta di fatto che oggi abbiamo perso il 20%. E invece che 60-70 pullman di sciatori ne sono arrivati solo una decina. Se la tendenza verrà confermata per gli ultimi cinque weekend della stagione, l'anno prossimo – conclude – saremo costretti a chiudere alcuni impianti e a mettere a rischio molti dei 370-380 posti di lavoro che garantiamo”.
Meno pessimista Carlo Fogliata, presidente albergatori di Sestriere, Sauze di Cesana, Cesana e Pragelato: “disdette ne abbiamo avute – dice – ma in termini contenuti, per il momento. La nostra fortuna è che Sestriere si raggiunge anche dalla valle Chisone”.   
Sconsolato Mauro Meneguzzo, sindaco di Sauze d'Oulx: “oggi non c'era quasi nessuno, piste semideserte, case e alberghi praticamente vuoti”.
Nei prossimi giorni gli operatori turistici della valle di Susa dovranno convincere i TO a inserire ancora le proposte delle montagne di Torino nelle destinazioni per la prossima stagione. “Questa situazione di paura e incertezza deve finire – conclude Borgis – esprimere dissenso contro la Torino-Lione è legittimo, ma è proprio necessario farlo bloccando le strade?”.

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