giovedì, 19 Dicembre 2024

Multa da 1000 euro a turista inglese per aver preso sabbia in Sardegna

I carabinieri della Compagnia di Siniscola multato un turista inglese di 40 anni, originario di Napoli, con una bottiglia piena di granelli di sabbia prelevata da una spiaggia della Gallura. Oltre mille euro la multa elevata dai militari al turista come prevede la legge regionale 16 del 2017, che punisce questo tipo di ladri con sanzioni che vanno da 500 e 3mila euro.

Sono tanti i casi registrati in questi mesi estivi: 2 turisti sono stati colti in flagrante dagli uomini del Corpo Forestale nell’area marina protetta di Villasimius mentre portavano via come ricordo la sabbia dalla spiaggia. Altri due vacanzieri, uno italiano e uno slovacco, sanzionati all’aeroporto di Cagliari-Elmas dagli addetti ai controlli dello scalo perché beccati a trasportare nelle loro valigie un bel bottino di rena bianca e conchiglie.
La Regione da una parte, con le leggi punitive e l’intensificazione dei controlli, e gli ambientalisti dall’altra, con la campagna del Wwf ‘L’ultima spiaggia’, tentano di mettere un argine ad una pratica che si traduce in un danno ambientale impossibile da trascurare. Si calcola che ogni anno nelle spiagge sarde vengano prelevati quintali di sabbia: nel 2017 nel solo aeroporto di Alghero ne sono stati sequestrati più di 2 quintali.
La maggior parte delle persone fermate sostiene di non sapere di aver commesso un illecito. Ma i turisti che ogni anno arrivano nell’Isola sono quasi 2 milioni: se continuano a depredare gli arenili il danno all’ambiente sarà incalcolabile.
Se ne sono accorte anche le autorità della Germania, paese con un flusso turistico importante verso la Sardegna. L’ambasciata di Berlino – Auswärtiges Amt – ha infatti richiamato i tedeschi sul furto di sabbia nell’Isola. Un monito scritto sulla pagina Facebook. “La Sardegna – si legge nel post – ha alcune delle spiagge più belle d’Italia, come ad esempio qui nella baia di Cala Goloritzè. Ma il trasporto di sabbia, pietre e molluschi costituisce un grave problema ambientale. Si tenga quindi presente il divieto”.

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