Con il 2016 ad Olbia entra in vigore la tassa di soggiorno con il benestare di Comune e imprenditori del turismo patto che vengano rispettate 2 condizioni: l’imposta dovrà essere pagata da tutti, non solo da chi alloggia negli hotel o nei b&b; i soldi dovranno essere reinvestiti nel turismo.
“Noi restiamo contrari a qualsiasi tassa – afferma Fabio Fiori, presidente dell’Assoalbergatori – Perché viene percepita in modo negativo. Il male minore è un contributo per l’ambiente, una tassa di sbarco. Ma abbiamo mostrato apertura di fronte al grido di disperazione del Comune. Sempre con meno risorse a disposizione, con tagli enormi nel trasferimento delle risorse dallo Stato e dalla Regione”.
Ma la tassa di soggiorno comunale potrebbe essere spazzata via dall’imposta regionale di soggiorno. L’assessore regionale Francesco Morandi ha la bozza pronta nel cassetto.
Fiori traccia un bilancio della stagione. “Fino a giugno avevamo numeri identici a quelli del 2014 – afferma – Tutto è cambiato a luglio, quando si sono registrati i problemi in Tunisia e nord Africa. Grandi TO hanno dirottato i flussi turistici verso l’area Mediterranea, e anche la Sardegna ne ha beneficiato. Sì è vero che la politica di promozione turistica ha dato qualche frutto, ma solo in piccola parte. La maggior parte dei meriti vanno agli avvenimenti internazionali. Ma nessuno pensi che sull’onda di questi risultati positivi si debbano alzare le tariffe”.