È deludente la stagione estiva in Sardegna, segnata dalla crisi economica e del caro traghetti. Ma nonostante ciò è stata anche l’estate dell'exploit delle vacanze last minute e acquistate online. Luigi Crisponi, assessore regionale del Turismo, tira le somme sui fattori che hanno inciso sulle presenze nell'Isola. I numeri di arrivi e presenze sono in ribasso, come quelli del 2011 (quando c'è stato un calo del 5% circa rispetto al 2010). In calo gli arrivi dalla Penisola mentre sono in aumento quelli dall’estero: +3% rispetto all'anno scorso quando la crescita era del 9%. Crescono i francesi, gli spagnoli e i turisti dal Nord Europa, tengono i mercati storici (tedesco e inglese). Tra le strutture si sono consolidate le presenze nei 4 e 5 stelle.
“Si tratta di un'altra stagione ‘a ostacoli' – spiega Crisponi – nonostante il buon riscontro della confermata operazione Saremar, che è riuscita a porre un argine ai prezzi esorbitanti delle tratte marittime”.
Al calo delle presenze nei porti fa da contraltare la tenuta negli aeroporti che, nonostante alcuni problemi strutturali, vede il numero dei passeggeri aumentato del 9,4% (a Cagliari del 7,4, ad Alghero dell'11,2, a Olbia del 14). Lo scalo di Olbia ha chiuso agosto con un +10% rispetto al 2011.
“A questi fattori – prosegue l'assessore – c'è da aggiungere la tendenza al last minute e alla ricerca dell'offerta sotto data. Altro elemento determinante è il crescente numero di chi acquista la sua vacanza online. In definitiva – conclude Crisponi – è il costo di accesso che frena, rispetto a quello di soggiorno. Anche se chi ha operato con flessibilità sulle tariffe, ha riscontrato immediate risposte sul mercato. Ecco perché non è più tempo di stagioni tariffarie, è finita l'epoca dell'altissima stagione spaventando i buyer delle vacanze. Siamo in una nuova fase: i vacanzieri ricercano ostinatamente offerte al volo, sono consumatori di tariffe e non di destinazioni. Una tendenza alla quale anche in Sardegna ci si sta adeguando. Perciò l'andamento controverso della stagione non ci impedisce di affermare, seppur con molta prudenza, che, l'inversione di rotta è vicina: il turismo sardo continuerà a scrivere pagine dai generosi risultati”.