venerdì, 3 Maggio 2024

Comiso c’è. E per la Sac Catania ha perso solo 5% di passeggeri

L’aeroporto di Comiso supera l’esame. Nei giorni in cui ha dovuto fronteggiare la chiusura parziale dello scalo di Catania, ovvero dal 17 luglio al 6 agosto, si sono registrati 873 movimenti aerei (partenze/arrivi), 117.000 passeggeri (fonte ufficiale) e sono transitate 13 compagnie (Aeroitalia, easyJet, Volotea, Wizz Air, ITA Airways, Ryanair, GoTo Fly, Air Arabia, Iberia, Neos, Tunisair, DAT e Electra Airways, secondo quanto riporta la pagina Facebook di Fly Comiso
Di solito l’aeroporto di Comiso chiude alle ore 23. Per l’emergenza ha garantito il servizio h24. Ogni giorno sono arrivati e partiti dallo scalo ibleo circa 28 bus navetta per un totale di persone trasportate che supera le 1500 unità.

Dunque, l’aeroporto di Comiso c’è e ha risposto bene all’emergenza. Con i pochi mezzi a disposizione e con l’apertura h24 ha permesso di diminuire i disagi di Catania. Tanto che ora, secondo stime di fonte aeroportuale riportate dal Sole 24 Ore, a luglio sarebbe stato perso solo il 5% dei passeggeri in gran parte a causa della soppressione dei voli da parte di Turkish Airlines, FlyDubai e Jet2.com che hanno scelto di non riproteggere i voli su altri aeroporti siciliani. A conti fatti a luglio (prima della chiusura) l’aeroporto di Fontanarossa ha avuto 823 mila passeggeri in transito mentre sono stati 100mila i passeggeri sull’altro aeroporto della Sac, quello di Comiso. Secondo questa lettura dunque i danni per i mancati arrivi sarebbero stati veramente limitati.

L’anno scorso a Catania erano arrivati a luglio 1,1140 milioni di passeggeri: secondo i calcoli fatti dalla Sac riportati dal Sole 24 ore, nel periodo di crisi per l’incendio 130mila passeggeri destinati a Catania sono stati riprotetti su Trapani e un po’ più di 50mila su Palermo quindi in totale gli arrivi in Sicilia diretti a Catania (compresi i riprotetti su altri aeroporti) sarebbero stati 1,123 milioni, meno del 2% rispetto al dato dello scorso anno. Ma bisognerà aspettare i dati ufficiali sui movimenti nel mese di luglio per avere un’idea chiara di cosa è accaduto.

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