Due aeroporti di interesse strategico, Palermo e Catania, e quattro considerati di interesse nazionale (Comiso, Trapani, Pantelleria e Lampedusa). E’ quanto prevede il piano nazionale degli aeroporti, predisposto dal ministro dei Trasporti Maurizio Lupi e approvato dal consiglio dei ministri.
Dunque, l’aeroporto di Comiso, attivo da circa un anno e due mesi, è “d’interesse nazionale”. Il rischio, quindi, di una chiusura a breve dello scalo comisano, è stato superato.
Per i vertici di entrambi gli aeroporti, i presidenti di Sac e Soaco, Salvatore Bonura e Rosario Dibennardo, e gli amministratori delegati, Gaetano Mancini ed Enzo Taverniti, si tratta di un riconoscimento “che giunge alla fine di un percorso tortuoso, ma dall’esito, possiamo ormai dirlo con certezza, felice. L’opzione di lavorare in sinergia nell’ottica di un sistema aeroportuale integrato Catania-Comiso si è rivelata la scelta giusta e oggi possiamo davvero guardare con fiducia al futuro dei due scali ai quali va dedicato il massimo impegno per garantire la loro crescita”.
“Abbiamo sempre creduto nel progetto di riqualificazione e rilancio del nostro aeroporto – ha commentato il sindaco di Comiso, Filippo Spataro – che da storica infrastruttura militare si è trasformato in occasione di progresso e crescita per il territorio”.
Soddisfazione è stata espressa anche da Nino Minardo, deputato di Ncd e capogruppo in Commissione Attività produttive della Camera. “Questo riconoscimento significa vantaggi e benefici per l’infrastruttura, anche in termini di gestione che comporta uno sgravio di spese non indifferente, considerato che in questo modo lo scalo di Comiso resterà di proprietà dello Stato e riceverà finanziamenti dallo stesso. Il prossimo 9 ottobre è previsto un incontro con il ministro Lupi, al quale si chiederà formale impegno a che l’iter prosegua spedito”.