lunedì, 6 Maggio 2024

Palermo promossa dal Piano nazionale degli aeroporti ma a Catania monta la polemica

Nella città etnea sabato mattina riunione di tutte le forze sociali, sindacali e produttive

C'è chi piange e chi ride in Sicilia dopo la pubblicazione del Piano nazionale degli aeroporti emanato dal ministro dei Trasporti Corrado Passera. Da un lato Palermo mostra tutta la sua soddisfazione per l'inserimento di Punta Raisi tra i 10 aeroporti della prima fascia, quella cosiddetta "Core Network", ovvero di quelli considerati di rilevanza strategica a livello dell'Unione Europea in quanto pertinenti a città o nodi primari, alla quale appartengono anche Bergamo Orio al Serio, Bologna, Genova, Milano Linate, Milano Malpensa, Napoli, Roma Fiumicino, Torino e Venezia.
Secondo Giuseppe Modica, presidente della Gesap, tale riconoscimento "costituisce una grande responsabilità per gli amministratori della società che sono attualmente impegnati nel garantire un piano di investimenti nonostante il ritardo di quasi due anni nell'approvazione del contratto di programma, costato oltre 25 milioni di euro di minori ricavi aviation. Auspichiamo – prosegue Modica – che la Regione Siciliana prenda atto del ruolo strategico che il Governo italiano ha affidato all'aeroporto di Palermo, unico della Sicilia, per avviare un tavolo di concertazione che affronti i temi infrastrutturali dell'accessibilità, della capacità e dell'intermodalità dello Scalo".
Contento anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: "questa scelta del ministero conferma l'importanza di guardare Palermo non soltanto come capoluogo ma come perno di una città metropolitana che va da Trapani a Termini Imerese e conferma pure che è necessario investire per il rafforzamento strutturale dello scalo, di un nodo chiave nel contesto euromediterraneo".
A Catania invece è polemica dopo che lo scalo etneo è stato classificato come non strategico per l'Europa. "Il governo regionale faccia valere le ragioni della Sicilia e intervenga con forza per evitare che l'aeroporto di Fontanarossa diventi scalo di serie B" affermano, in una nota congiunta, Confindustria, Apindustrie e Confesercenti di Catania. "Non si comprende – si legge ancora nella nota – come il primo scalo del Mezzogiorno, che serve 7 delle 9 province dell'isola con quasi 7 milioni di passeggeri l'anno, venga marginalizzato da scelte burocratiche  in evidente contrasto con i numeri e con le prospettive di sviluppo di un'area, come quella della Sicilia orientale, a forte vocazione imprenditoriale".
Disappunto è stato espresso anche dal sindaco Raffaele Stancanelli sottolineando che l'iniziativa "priva ogni opportunità di sviluppo al quarto scalo in Italia per transito di passeggeri, su cui esistono progetti di ampliamento e ammodernamento allo stato avanzato". Stancanelli ha anche annunciato per sabato mattina una riunione di tutte le forze sociali, sindacali e produttive cittadine per "realizzare un fronte unitario di contrasto a questo sciagurato disegno".

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