Ortigia chiede stretta su affitti brevi sull’esempio della Toscana
22 Dicembre 2025, 12:42
Dopo la legge regionale della Toscana e di quella dell’Emilia Romagna, il Comitato Ortigia cittadinanza resistente ha scritto al presidente della Regione Renato Schifani per sollecitare l’avvio di un’iniziativa legislativa per regolamentare la gestione degli affitti a breve termine nei centri storici siciliani a seguito del pronunciamento favorevole dalla Corte costituzionale in tema di potestà legislativa delegata alla Regione.
“Ortigia e il centro storico di Siracusa – sottolinea il refrente Davide Biondini – presentano oggi tutti i segnali di allarme che hanno spinto altre città italiane ed europee a intervenire: quasi 1.400 unità abitative trasformate in strutture ricettive, azzeramento dell’offerta di affitti residenziali, espulsione progressiva della popolazione residente, sovraccarico delle infrastrutture, proliferazione incontrollata di attività food a scapito del commercio di vicinato. Chiediamo strumenti di pianificazione che consentano di governare un fenomeno oggi fuori controllo, prima che la residenzialità – già gravemente compromessa – raggiunga un punto di non ritorno. Senza una legge regionale che attribuisca ai Comuni questi poteri regolatori – aggiunge – l’Amministrazione comunale di Siracusa non potrà intervenire efficacemente”.
La richiesta del Comitato arriva dopo la sentenza n. 186/2025 della Corte Costituzionale, depositata il 16 dicembre 2025, che ha respinto il ricorso del Governo contro la legge regionale toscana. La Corte ha stabilito che Regioni e Comuni possono legittimamente intervenire nella regolamentazione delle locazioni brevi quando l’obiettivo è garantire un equilibrio tra turismo, diritto all’abitare e qualità della vita urbana.
Secondo la Corte Costituzionale: la regolamentazione delle locazioni brevi rientra nelle competenze regionali in materia di turismo e governo del territorio; le Regioni possono delegare ai Comuni il potere di individuare zone specifiche con limiti, autorizzazioni e standard qualitativi; le limitazioni sono legittime se perseguono finalità di interesse generale in modo proporzionato
Da qui la richiesta al sindaco e all’amministrazione comunale di Siracusa di farsi parte attiva nei confronti della Regione Siciliana affinché venga predisposta una normativa regionale sul modello toscano ed emiliano-romagnolo, che consenta ai Comuni siciliani di dotarsi degli strumenti regolatori necessari e di avviare un tavolo di confronto con tutte le parti interessate – associazioni di categoria, operatori turistici, rappresentanze dei residenti, istituzioni culturali – per definire una strategia condivisa di sviluppo turistico sostenibile”.