venerdì, 19 Aprile 2024

Cassarà: il problema è la mancanza di vigilanza sulle adv

Il presidente onorario di Fiaet replica all’intervento di Scuto pubblicato ieri

Il regolamento delle agenzie di viaggio continua ad essere argomento di grande attualità e ad alimentare il dibattito anche sulle pagine di sicilia.travelnostop.com. Oggi, riceviamo e volentieri pubblichiamo la puntualizzazione di Giuseppe Cassarà, presidente onorario Fiavet, in merito alle osservazioni fatte da Dario Scuto (vedi news "Vacanze fantasma, Scuto: legge non garantisce dalla truffe" pubblicata ieri) e di seguito il commento di Saverio Panzica che propone l'introduzione di un testo unico sul turismo, di cui sono già dotate alcune regioni italiane, argomento da approfondire nel corso dei 10 Open Forum che Travelnostop.com sta promuovendo per il mese di ottobre in tutti i capoluoghi di provincia siciliani e a Lipari.

"Suscita perplessità – scrive Cassarà – l'intervento del collega Scuto, in polemica con la mia difesa della legalità e con la mia reiterata richiesta di fissazione delle regole nel mondo delle agenzie di viaggio in Sicilia. Sembra più una posizione nichilista che un contributo alla soluzione dei problemi che attraversano, da anni, la categoria e che, se non risolti, faranno aumentare le truffe punendo le agenzie serie e professionali e, in ultima analisi, i consumatori che rappresentano il vero patrimonio della distribuzione.

Il collega Scuto sembra ignorare il fatto che la mia presa di posizione riguarda principalmente la mancanza di vigilanza sulle agenzie che, liberalizzate senza regole, nascono e muoiono creando, nella migliore ipotesi, confusione e decadimento di qualità sul mercato, quando non producono truffe. E poi, probabilmente, il collega Scuto non ha mai letto il Regolamento di cui parliamo (pubblicato sulla GURS  n. 19 il 02/05/2008 e poi ritirato dal Governo), frutto di un attento lavoro della Fiavet e dei rappresentanti delle altre organizzazioni di categoria. Se conosciuto, infatti, si apprezzerebbe subito come viene affrontata e risolta l'annosa questione della qualificazione dei direttori tecnici e la regolamentazione della loro presenza esclusiva e continuativa nelle agenzie. E come viene affrontata la vigilanza e così la questione delle organizzazioni del cosiddetto turismo sociale, oggi in concorrenza continua con le AdV e tante altre questioni che oggi chiamano gli agenti di viaggio a responsabilità pesanti mentre disaffezionano i consumatori portandoli ad una genericità di giudizio negativo.

Non si può affermare che il Regolamento non serve a nulla perché la legge c'è: il collega Sciuto dovrebbe sapere che senza regole si va soltanto verso l'abisso e noi, nell'esercizio della nostra professione di AdV, non abbiamo regole. Abbiamo una cosiddetta legge sul turismo (L.R.N. 10/2005) che non tocca minimamente le questioni delle Agenzie  di Viaggio, anzi le rimanda ad un regolamento (art. 14) che è quello a cui abbiamo lavorato per un anno intero prima pubblicato e poi ritirato in autotutela dal presidente della Regione per presunte mancanze di passaggi burocratici che mai l'assessorato ha fatto presente nel corso dei lavori del Tavolo Tecnico e che, invece, era suo compito segnalare prima del ‘via libera' alla pubblicazione. Ecco perché, con un eufemismo, ho parlato di "cavilli burocratici". Forse avrei dovuto parlare di ostacoli ragionati di una burocrazia contraria alla fissazione di regole chiare nell'interesse di tutti, operatori e consumatori. E purtroppo lo Statuto Speciale della Regione Siciliana non consente nemmeno di applicare leggi statali sulla materia se non recepite.

Che cosa dobbiamo applicare se l'unica legge sul turismo rinvia ad un regolamento che non c'è?

E, infine, credo che bisogna leggere prima di emettere sentenze: nessuna ‘sanatoria' è stata mai concepita nella redazione del Regolamento per le AdV, ma soltanto la fissazione delle regole principali, se poi un quadro chiaro di riferimento normativo non interessa allora non dobbiamo lamentarci. Probabilmente – conclude Cassarà – le truffe continueranno a verificarsi, ma almeno tutti conosceranno la sanzione per ogni reato commesso: sarà un deterrente per i truffatori ed una garanzia per operatori e consumatori".

 

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