Aigo Sicilia plaude all’iniziativa della Regione di istituire un codice identificativo a tutti quelli che, in regola con permessi e licenze, offrono anche camere o appartamenti in affitto, per contrastare l’abusivismo nel settore alberghiero ed extra alberghiero.
“Sicuramente il codice identificativo – sottolinea la presidente Daniela Giardina – sarà uno strumento utile per verificare se le strutture ricettive, hotel, B&B, affittacamere, campeggi, ostelli, case vacanze, case per ferie presenti sul web siano in regola o meno. Tuttavia non si riuscirà a verificare la regolarità delle ville, case, appartamenti normati sotto la voce di ‘affitti brevi’. Dunque, c’è bisogno di una particolare attenzione e di conseguenza di una normativa ad hoc, regionale e nazionale per il cosìdetto affitto breve turistico previsto dal DL n 50/17. Nonostante molte di queste ultime realtà paghino regolarmente le tasse avendo un contratto con cedolare secca, paghino la tassa di soggiorno ai comuni che si sono organizzati in merito, comunichino le presenze alla Polizia di Stato, rimangono per le istituzioni abusivi perché privi di autorizzazione. Inoltre gli affitti brevi che ormai non solo in Italia ma nel mondo sono una realtà, non rientrano nelle categorie censibili statisticamente per quantizzare i flussi turistici e di conseguenza i paesi di provenienza. Per risolvere questa problema potrebbe essere risolutivo utilizzare il codice attribuito dalla polizia di stato per far luce su chi rispetta le regole,” conclude Daniela Giardina.