venerdì, 22 Novembre 2024

Canoni demaniali, la Fiba Sicilia non ci sta

L’Associazione avvia ‘azione giudiziaria al Decreto del 3 aprile 2013 n. 509/GAB

Aumento del 600% dei canoni demaniali marittimi in Sicilia. A sancirlo un decreto del presidente della Regione pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale. Gli aumenti sono retroattivi, dal’1 gennaio 2013, fermo restando la maggiorazione del 4%, del 7% e del 10% sulle aree a bassa, media ed alta valenza turistica. In tale situazione la Fiba Confesercenti Sicilia ha annunciato che comunica che presenterà ricorso nei confronti del Decreto del 3 aprile 2013 n. 509/GAB relativo proprio all’aumento dei canoni demaniali.
“Un provvedimento dagli effetti retroattivi – spiega una nota dall’Associazione – non solo gravoso per le condizioni che pone nei confronti di un comparto che dovrebbe essere sostenuto e non vessato con balzelli insostenibili, ma discutibile nelle modalità con cui è stato determinato ovvero senza alcun coinvolgimento della componente privata. Una misura rispetto alla quale la Politica non intende ricorrere né alla sospensiva né alla revoca, e che incombe sulle imprese turistiche come un freno agli investimenti. L’Assessorato riferisce che garantirà a sostegno degli operatori la possibilità di pagamenti rateizzati per la corresponsione dei canoni pregressi, mentre per il 2013 verranno adottati gli stessi parametri previsti per il 2012 nelle more che verrà redatto il nuovo regolamento con cui si darà attuazione al Decreto n. 509/GAB del 2013. In tal modo – continua – quanto corrisposto prima dell’entrata in vigore del regolamento costituirà un acconto di quanto poi sarà dovuto dal singolo imprenditore. La FIBA rileva il proprio disagio nel partecipare a incontri aventi ad oggetto la discussione delle regole con cui si procederà al calcolo dei canoni che nei fatti subiscono il peso ingombrante di scelte assunte dalla componente pubblica in maniera unilaterale e che condizionano le dinamiche di un confronto rispetto a un tema cosi delicato. Una situazione in cui gli imprenditori si trovano a pianificare le politiche di pricing dei prodotti e sevizi che erogheranno senza avere contezza del proprio piano dei costi con il rischio di incorrere in pesanti perdite a fronte della certezza di un decreto che ne prevede aumenti in misura pari al 600%. Auspichiamo – conclude la nota della FIBA Sicilia – che l’Assessorato al ramo possa lanciare un messaggio positivo e di fiducia al territorio e provvedere al ritiro del Decreto avviando in tal modo un dialogo sano e costruttivo con le rappresentanze datoriali del settore nell’ambito del quale si possa condividere un percorso di responsabilità sia con riferimento al  tema dell’aumento dei canoni, preservando i principi di gradualità proporzionalità e equità, ma nello stesso tempo affrontando le questioni degli effetti in Sicilia della direttiva servizi e del mantenimento delle strutture turistiche balneari per tutto il periodo dell’anno”.

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