Federalberghi Giovani: fermare emorragia hotel
L'associazione solidale con albergatori di Cefaù chiede azione per uscire dalla crisi


Dopo la chiusura a tempo indeterminato degli hotel di Cefalù deciso come mezzo di protesta da parte degli albergatori della cittadina normanna, "si può e si deve agire subito contro la crisi". E' quanto sostengono i Giovani Albergatori di Federalberghi della provincia di Palermo. "Da alcuni anni ormai – osserva Giancarlo Azzolini, presidente dei Giovani Albergatori di Federalberghi per la provincia di Palermo – va avanti un trend di continue chiusure. Nelle Madonie sono scomparse tutte le strutture alberghiere e numerosi hotel hanno chiuso i battenti anche a Palermo e nella fascia costiera da Isola delle Femmine fino ad Alcamo. Quelli che riescono a sopravvivere – aggiunge – restringono sempre più servizi e periodo di apertura, contenendo il personale attraverso licenziamenti e cassa integrazione".
Per l'associazione, tra le cause di questa pesante situazione "una pressione fiscale aumentata del 25-30% negli ultimi vent'anni, con tributi come l'Irap, la tassa sui rifiuti solidi urbani e l'Imu, che ricadono sull'azienda per il fatto stesso di esistere e a prescindere dal suo utile; l'Iva sui servizi resi che grava sugli albergatori italiani del 4% in più rispetto agli altri Paesi europei. In più, mancano normative per favorire l'imprenditoria alberghiera, come una politica di incentivo alla concessione del credito".

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