Federalberghi Eolie chiede al Comune di Lipari di rivedere la delibera di aumento delle aliquote imu per i fabbricati che non producono reddito fondiario, sposando così la tesi presentata da Vincenzo Piazzese lo scorso 12 dicembre nell'ambito dell'assemblea generale degli albergatori siciliani che si è svolta a Cefalù. Da un'attenta lettura della legge si escluderebbe di fatto, per i Comuni, la facoltà di aumentare l'imu per gli immobili che non producono reddito fondiario oltre l'aliquota minima dello 0,76%.
Federalberghi Eolie, nel giorno di scadenza del saldo imu, ha scritto al Comune di Lipari facendo quindi rilevare che all'art. 13, comma 9 del della legge 214 del 2011 (Anticipazione sperimentale dell'imposta municipale propria), per i fabbricati non produttivi di reddito fondiario ex Tuir, è concesso di ridurre l'aliquota base fino allo 0,4%, mentre non viene in alcun modo specificata la possibilità che la stessa venga aumentata.
"Come evidenziato in passato dalla nostra associazione – afferma il presidente di Federalberghi Eolie, Christian Del Bono – gli immobili destinati ad attività alberghiera sono beni strumentali all'attività svolta e non producono reddito fondiario bensì reddito di impresa. Lo scorso 29 ottobre – ricorda ancora Bono – il consiglio comunale di Lipari, nonostante le accorate e reiterate richieste degli albergatori, aveva ritenuto di dover aumentare le aliquote imu allo 0,96% per l'annualità 2012, impegnandosi a ridiscuterle per il 2013. Nella missiva trasmessa ieri, Federalberghi Eolie chiede pertanto all'amministrazione comunale – conclude Bono – di verificare la delibera adottata e di procedere alle rideterminazioni del caso. Nel frattempo, la maggior parte degli albergatori eoliani aderenti a Federalberghi ha espresso l'intenzione a versare il saldo imu nella misura dello 0,76%.