L’inclusione è il nuovo traguardo dell’ospitalità siciliana


Il III World Summit for Accessible Tourism (WSAT), che si è concluso da qualche giorno a Tortino, ha messo l’accessibilità al centro del dibattito turistico. Tra l’altro, si tratta di un mercato in piena espansione come dimostrano i numeri. Le imprese che hanno investito nell’accessibilità hanno registrato una crescita media del fatturato del 28,8% tra il 2019 e il 2023. Per le piccole realtà più dinamiche, l’incremento ha toccato picchi del 51,3%. A livello europeo, il mercato del turismo accessibile vale circa 400 miliardi di euro l’anno. Eppure, solo il 9% dei servizi turistici risulta effettivamente accessibile: colmare questo gap non è solo un dovere etico, ma un’opportunità di business che potrebbe incrementare la domanda fino al 44%.

Aprire le porte all’accessibilità significa accedere a un turismo di qualità e altamente fidelizzato. Questo viaggiatore (che, secondo ENAT, spende in media oltre 3 mila dollari per viaggi internazionali di piacere) spesso viaggia in famiglia o in gruppo, includendo persone anziane, genitori con bimbi nei passeggini o persone con esigenze di accessibilità.

Il III World Summit for Accessible Tourism inoltre si è concluso con l’adozione del “Torino Manifesto on Tourism for All 2025”, documento programmatico che definisce una nuova agenda globale per il turismo accessibile invitando tutti gli operatori e le istituzioni a rendere l’accessibilità un pilastro strutturale delle politiche e delle strategie del settore.

Il messaggio del Vertice Internazionale risuona con particolare urgenza in una regione dal potenziale turistico immenso come la Sicilia. A rilanciare l’impegno sull’Isola è Bernadette Lo Bianco, Presidente dell’Associazione “Sicilia Turismo per Tutti”.

“Il Summit ha cristallizzato un dato: l’inclusione non è più un’opzione, è un imperativo economico e sociale – ha affermato Lo Bianco -. La Sicilia vanta un patrimonio unico, ma non possiamo permettere che resti inaccessibile. Ogni barriera che non abbattiamo si traduce in una perdita di opportunità per le nostre imprese e una negazione di dignità per i nostri ospiti. L’Associazione Sicilia Turismo per Tutti punterà a spingere la mappatura certificata delle strutture e, soprattutto, la formazione del personale. I professionisti siciliani dell’ospitalità devono essere messi in condizione di accogliere con competenza e sensibilità. L’obiettivo finale è ambizioso: trasformare la Sicilia in un modello di destinazione “per tutti”, unendo la sua innata tradizione di ospitalità a un approccio moderno e universale. Investire in accessibilità è investire direttamente nella nostra competitività e nel futuro della nostra Isola. La Sicilia è pronta a fare la sua parte da protagonista,” conclude la presidente.

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