"No" alla tassa di soggiorno a Messina, piuttosto un premio per i turisti che intendono soggiornare in città. L'idea p di Gino Sciotto, presidente nazionale della Fapi, Federazione autonoma piccole imprese. "Se introdotta – spiega Sciotto – la tassa di soggiorno funzionerà da disincentivo e produrrà solo danni per Messina. In altre città, penso a Roma o Venezia, dove i flussi di turisti sono altissimi, la tassa è un modo per valorizzare il territorio. Qui a Messina significherebbe far sprofondare ulteriormente il settore, con i turisti che sceglieranno altre destinazioni, ben più appetibili. Al contrario – aggiunge – servirebbero politiche di incentivazione e non balzelli. Le previsioni d'introito legate all'imposta sono indubbiamente di forte attrattiva per i Comuni, sempre alle prese con i tagli del governo centrale ma la tassa di soggiorno avrà come unico risultato quello di favorire un turismo 'mordi e fuggi', con flessioni delle presenze. Il sindaco pensi piuttosto – conclude Sciotto – a rendere Messina vivibile, con iniziative concrete. Questa nuova imposta, se realmente attivata, finirà per colpire pesantemente il turismo messinese in un momento di grave crisi economica che pesa sulla capacità di spesa dei turisti".