lunedì, 6 Maggio 2024

Trasporti al collasso, Anci e Asstra chiedono riforma

“La tragica situazione in cui si trova il sistema viario siciliano, aggravatasi ulteriormente dopo il crollo sulla A19, il trasporto su rotaie inadeguato e inefficiente e i collegamenti marittimi con le isole minori sempre più a rischio, porteranno inevitabili danni per il turismo e l’economia nella stagione più impegnativa e carica di aspettative dell’anno”. Lo ha detto Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia nel corso dell’incontro Anci Sicilia -Asstra svoltosi a Palazzo delle Aquile a Palermo per discutere sulla difficile situazione dei trasporti in Sicilia.

“Le discutibili scelte degli ultimi mesi in merito al trasporto pubblico del Governo regionale, troppo spesso legate, quasi esclusivamente, alla realizzazione di piani di rientro economico e risparmi finanziari, penalizzano il trasporto urbano e i collegamenti extraurbani con i Comuni siciliani. Limitati tagli, se necessari – continua Orlando – vanno valutati in una strategia complessiva di riforma del trasporto pubblico locale che assicuri ai cittadini il trasporto urbano e ai Comuni siciliani collegamenti efficienti”.

“Disapproviamo l’assoluto immobilismo dell’amministrazione regionale che certifica un vero e proprio stato di abbandono e di continuo declino del trasporto pubblico locale su gomma in Sicilia – hanno sottolineato Claudio Iozzi e Antonio Gristina, rispettivamente presidente e vice presidente Asstra Sicilia – per di più con comportamenti non equi ed ingiustificabili nei confronti dei soli servizi urbani, avendo recentemente comunicato un ulteriore taglio dei finanziamenti del 25% a partire dal 1 luglio, il che vuol dire una riduzione dei trasferimenti ai Comuni per i servizi di TPL di oltre il 30% nell’ultimo triennio”.

Per questo motivo, i vertici di Asstra e Anci Sicilia “invitano il Governo della Regione a riceverci in audizione congiunta per fare scelte precise e condivise che favoriscano investimenti mirati anche in vista delle concreto avvio delle città metropolitane, evitando che si determini solo il dissesto delle aziende urbane di trasporto pubblico locale”.

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