Tratte statali via mare alla Regione? faro di Federalberghi Isole Minori
09 Settembre 2025, 11:45
Federalberghi Isole di Sicilia punta i riflettori sull’ipotesi di un trasferimento delle tratte marittime statali alla Regione Siciliana, una notizia già circolata lo scorso aprile e sulla quale si era così espressa: “si tratta di un passaggio delicato, che richiederà garanzie chiare e vincolanti sulla quantità, la qualità e la sostenibilità dei servizi offerti. Per questo chiediamo con forza che il tavolo tecnico previsto coinvolga attivamente le rappresentanze istituzionali locali (in primis i sindaci) e le associazioni di categoria”.
“Oggi – ribadisce adesso Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole di Sicilia e Isole Eolie – alla luce del dibattito in corso e constatata la mancata istituzione di un tavolo di confronto, confermiamo con fermezza le nostre preoccupazioni: ogni trasferimento di competenze deve essere preceduto da un confronto serio e strutturato con i sindaci e con le associazioni di categoria, affinché la qualità e la quantità dei servizi rimangano adeguate alle reali esigenze delle comunità”.
Federalberghi ritiene inoltre imprescindibile la definizione di modalità di interlocuzione più efficaci e strutturate con i territori, troppo spesso bypassati da decisioni e allocazioni di risorse che non hanno risposto ai bisogni concreti. Ne sono esempio la disparità creata tra dipendenti pubblici e privati o l’introduzione di biglietti gratuiti per alcuni utenti, anziché prevedere abbonamenti equi e sostenibili per i pendolari.
Va infine ricordato che la convenzione statale disciplina le cosiddette tratte “essenziali”, che negli ultimi anni sono state oggetto di tagli ingiustificati e in contrasto con la finalità delle norme così come di aumenti tariffari insostenibili, scaricati su cittadini e imprese per compensare i maggiori costi del servizio. “Ci aspettiamo che, in questa prospettata riunificazione dei servizi, le tariffe vengano riportate ai livelli regionali e che le corse soppresse vengano prontamente reintegrate”, conclude Del Bono.