giovedì, 25 Aprile 2024

A Palermo l’Opera dei Pupi si sposa con il linguaggio del corpo

“Un grande evento internazionale come ‘Manifesta 2018’ è ormai punto di riferimento e moltiplicatore di promozione delle migliori realtà artistiche palermitane e di loro collaborazioni con altre prestigiose istituzioni, in una prospettiva di crescente internazionalizzazione di Palermo sempre più riconosciuta tra le capitali dell’arcipelago Mediterraneo”.

È quanto ha affermato Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, presentando alla stampa un progetto che vede per la prima volta insieme Mimmo Cuticchio e Viriglio Sieni in un incontro unico che culminerà in ‘Manifesta 2018’.

Un incontro che è un cortocircuito di forze, gesti sapienti e tradizioni che si confrontano all’interno di una città unica come Palermo e che si concretizza in ‘Atlante, l’umano del gesto’, una serata-spettacolo in programma stasera, 22 dicembre alle 21 al Real Teatro di Santa Cecilia di Palermo. È la prima tappa di un più ampio progetto triennale denominato ‘Palermo_Arte del Gesto nel Mediterraneo_Accademia sui Linguaggi del Corpo e l’Opera dei Pupi’.

Il progetto pone al centro il tema della formazione e del percorso artistico legato alla creazione di cicli coreografici attraverso una riflessione sul paesaggio e intende creare a Palermo un centro di ricerca sui linguaggi del corpo e l’opera dei pupi.

“Palermo – città di Mimmo Cuticchio dove ha sede il suo Teatro dell’Opra dei Pupi – è il luogo ideale di questo incontro, capoluogo di una regione-isola come la Sicilia e città crocevia di storie, che più di altri luoghi ha praticato nel tempo l’intreccio di molti linguaggi creando sul territorio un chiasmo di sedimentazioni e cultura capace di generare conflitti ma anche bellezza – si legge in una nota di Virgilio Sieni – che lascia apparire la presenza di un popolo e di una sapienza. Una lezione unica sulla prossemica e l’accoglienza”.

“Si tratta – ha commentato Andrea Cusumano, assessore alla Cultura – di un progetto di ricerca che riporta su un piano internazionale la sperimentazione congiunta di due degli artisti italiani più rappresentativi nei loro rispettivi generi: danza e teatro di figura. Un progetto anno zero ma con un piano triennale più ampio e che speriamo possa essere propedeutico ad un realtà più strutturata di laboratorio permanente in futuro”.

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