Operatori turistici ma non solo. Artisti, commercianti, associazioni di Agrigento in questi giorni si stanno mobilitando per salvare la Chiesa di Santo Spirito, l'ex monastero chiaramontano e in particolare i fragili stucchi barocchi di Giacomo Serpotta che dal Settecento decorano la chiesa medievale e oggi sono minacciati da un'aggressiva umidità in risalita, causata dalle rotture della fatiscente rete idrica e dagli ipogei.
Alla raccolta di fondi lanciata dall'associazione Amici della Pittura Siciliana dell'Ottocento si sono associati anche i commercianti della via Atenea riuniti nell'associazione ‘Via Atenea e Dintorni' che hanno deciso di creare per tutto il periodo delle festività all'interno dei propri negozi un punto di raccolta e inviteranno i clienti a contribuire alla campagna "Salviamo gli stucchi del Serpotta".
Le donazioni saranno consegnate alla sovrintendenza ai beni culturali per finanziare i costosi interventi di deumidificazione. E si pensa anche di organizzare una "Notte Bianca", per risvegliare la città sulla condizione in cui versa uno dei suoi monumenti più antichi e prestigiosi.
Per Marco Falzone, presidente dell'associazione Guide Turistiche Città di Agrigento, "il restauro e la valorizzazione del sito rappresenterà nell'immediato futuro un concreto banco di prova per la comunità agrigentina. In caso contrario, l'eventuale perdita del patrimonio serpottiano sancirà definitivamente la nostra voglia di completa e assoluta rinunzia di fronte alle responsabilità civiche".