martedì, 5 Novembre 2024

Beni culturali, un capitolo di spesa apposito con incassi musei

Per rilanciare i beni culturali siciliani si potrebbe creare un capitolo di spesa unico dove far confluire gli incassi dei siti per renderli autonomi e produttivi. La proposta arriva dal vice presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Antonio Venturino, che proprio qualche giorno ha invitato l'assessore regionale al ramo, Maria Rita Sgarlata, e quella al Turismo, Michela Stancheris, a partecipare ai lavori della V commissione "Cultura, formazione e lavoro", di cui lo stesso Venutrino è un componente, che si sono svolti, in via eccezionale, a Piazza Armerina.
Per Venturino, sarebbe "una soluzione concreta per risolvere la cronica mancanza di fondi utili per la gestione, il mantenimento e la promozione dei nostri beni culturali attraverso la modifica delle norme di bilancio che regolano l'ingresso delle somme e la loro destinazione. Al momento i proventi che derivano dai parchi archeologici e siti museali regionali – spiega il vice presidente – confluiscono nell'unico calderone del bilancio regionale e non hanno una destinazione specifica. Ciò significa – ha continuato – che nei momenti di crisi, la prima cosa ad essere tagliata sono i trasferimenti per i beni culturali che invece rappresentano l'unica industria capace di creare reddito alla nostra terra". 
Un esempio concreto riguarda la Villa Romana del Casale. Al momento il Comune di Piazza Armerina dovrebbe percepire il 30% degli incassi relativi agli ingressi nella struttura, ma allo stato attuale l'Ente non ha certezza né sulle somme né sui tempi perché gli incassi confluiscono direttamente nel bilancio regionale, salvo poi un trasferimento tutt'altro che immediato e certo nelle casse comunali.

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