lunedì, 6 Maggio 2024

Federculture: sempre meno siciliani nei musei

Con 111 siti la regione ha 26,4% del patrimonio nazionale ma attrae solo il 9,2% di visitatori

Diminuiscono i siciliani che vanno ai concerti (-14%), che visitano i monumenti (-5%) o che seguono gli spettacoli sportivi (-16,5%). Il calo è ancora più evidente se si analizzano i dati relativi alla spesa. Che nel 2012 diminuisce del 10% per i concerti, del 20% per il cinema, del 34% per lo sport e addirittura del 44% per le mostre. Sono alcuni dei dati che emergono dal "Rapporto Annuale Federculture 2013" presentato a Palermo dal sindaco Leoluca Orlando e da Roberto Grossi, presidente di Federculture.    
Sul fronte della spesa culturale in Sicilia, i dati dimostrano un certo ritardo rispetto al resto del Paese: in base agli ultimi dati regionali disponibili (2010), la Sicilia si colloca ben al di sotto della media nazionale (7,3%) con una spesa familiare per cultura e ricreazione del 5,8% su quella totale e molto distante dalla regione italiana i cui abitanti spendono di più, il Piemonte con l'8,8%.    
"La regione con 111 siti culturali, tra monumenti, musei e aree archeologiche – ha detto Grossi – detiene il 26,4% del patrimonio culturale nazionale ma attrae solo il 9,2% dei visitatori di questi beni, e incassa il 10,6% degli introiti totali. Inoltre il trend di visitatori e incassi è in diminuzione: nel 2012 i primi sono scesi del 3,2% mentre gli incassi hanno segnato un -6,3% rispetto all'anno precedente, pure in presenza di una crescita del turismo internazionale del 7,4%".  
E non mancano casi di musei e siti visitati da una decina di persone in un anno e con incassi di poche centinaia di euro. Il museo Civico di Polizzi Generosa, ad esempio, con 1.023 visitatori annui di cui 159 paganti ha visto entrare nelle sue casse solo 280 euro.   
"Il Comune di Palermo, con riferimento al 2011 si colloca al di sotto della media nazionale – ha precisato Grossi – con una spesa nel settore culturale pari all'1,65% del bilancio totale ed un stanziamento per abitante pari a 20,6 euro".
"Un trend che però sta cambiando – osserva Orlando – nel 2011 la spesa per la cultura era stata pari ad appena lo 0,6% del bilancio comunale e già ora è raddoppiata arrivando al 1,2 con l'obiettivo di raggiungere entro il 2019 la media nazionale, che è il 3%. Inoltre – conclude – questa amministrazione ha fatto la chiara scelta politica di investire sulla cultura e sulle politiche culturali come strategia di governo della città, confermata, tra l'altro, dalla presentazione della candidatura a Capitale Europea 2019".

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