Si chiama “La Collina di Gela. Reti e nodi multimediali” il progetto finanziato dall’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana con 2 milioni e 280 mila euro che doterà il Parco archeologico di Gela di sistemi innovativi e tecnologie avanzate per la conoscenza e la fruizione del patrimonio culturale, materiale e immateriale. I lavori saranno completati entro la fine del prossimo anno.
Realizzato con risorse del Pon “Cultura e Sviluppo” 2014-2020, l’intervento consentirà di traghettare il Parco di Gela verso il futuro e di dotarlo di tutte quelle tecnologie necessarie a renderlo moderno e più attrattivo, soprattutto verso i giovani. Interventi significativi saranno realizzati anche all’interno della struttura museale.
Terzo museo archeologico della Sicilia, dopo il Salinas di Palermo e il Paolo Orsi di Siracusa, con oltre 5000 pezzi esposti, il sito documenta la storia di Gela in un arco temporale di oltre 1.800 anni, dall’arrivo dei coloni greci fino al Medioevo. Il progetto finanzia anche la realizzazione di opere infrastrutturali, come un’area di parcheggio e nuovi sentieri che permettono una migliore fruizione del Parco. Sarà realizzata, inoltre, una passerella che collega Bosco Littorio all’area dell’Acropoli. Tra gli interventi previsti anche servizi di informatizzazione quali touch point, un nuovo sito internet e la creazione di access point.
“Dobbiamo puntare ai giovani – sottolinea Elvira Amata, assessore regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana – parlare il loro linguaggio, modernizzando i musei e i parchi archeologici regionali. L’informatizzazione e la messa a rete dei sistemi sono tra le priorità del governo regionale. È una rivoluzione che non può più attendere. I nostri beni culturali devono essere più attrattivi e sfidanti, perché diventino motori capaci di generare economie nei territori».
Saranno realizzate produzioni multimediali da rendere fruibili attraverso video guide palmari e sistemi di comunicazione audiovisivi quali touchscreen di grande formato da installare all’interno del Parco archeologico. I percorsi di visita verranno arricchiti da ricostruzioni virtuali dei siti e da sistemi di realtà aumentata. Una particolare attenzione, inoltre, verrà riservata all’abbattimento delle barriere di accesso per consentire la visita anche a specifiche categorie di pubblico con forme di disabilità. Sarà predisposto anche un apposito servizio di tagging tramite QrCode. Il tutto sarà reso più interessante grazie ad un restyling grafico e alla previsione di nuovi pannelli descrittivi degli oggetti con aggiornamento dei contenuti e una migliore presentazione dei percorsi di visita. La digitalizzazione dei contenuti prevede anche la fruibilità del patrimonio presente nei depositi che non è esposto.