martedì, 16 Aprile 2024

Il futuro dei musei siciliani: focus a Messina

Musei come luoghi inclusivi e accessibili a tutti, pensati non soltanto come contenitori culturali ma anche come degli spazi ricreativi. Se ne parlerà a Messina domani, venerdì 18 novembre, a partire dalle 17, nel corso dell’incontro “Museo e società. Dibattito intorno alla nuova definizione ICOM” ospitato presso l’Accademia Peloritana dei Pericolanti dell’Università di Messina. L’iniziativa, promossa dal Museo regionale di Messina, prende spunto dall’orientamento emerso dalla Conferenza Generale International Council of Museum, che si è svolta a Praga lo scorso agosto, e che evidenzia il nuovo ruolo sociale che i musei devono ricoprire.

“La nuova definizione di museo inclusivo, sostenibile e attento alle comunità, varata a Praga – sottolinea il neo assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Elvira Amata – rispecchia a pieno la mia idea di evoluzione. Ovviamente, l’interpretazione di questi capisaldi deve tenere conto dei singoli territori. I musei devono essere punto di incontro e riuscire a entrare in sinergia con il mondo dell’arte contemporanea e dei giovani. Sarà mia cura visitare quanto prima tutti questi templi della cultura e cercare di valorizzare al massimo le singole peculiarità dei musei”.

“Considero l’incontro di Messina – sottolinea Franco Fazio, dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, che aprirà i lavori – come la tappa funzionale di un cammino già avviato, in cui verificare che le condizioni programmate siano state raggiunte per meglio pianificare i successivi passi. L’esperienza del Covid ha messo in luce potenzialità e vulnerabilità del nostro sistema museale e ci ha fatto comprendere a pieno i punti di forza, come per esempio la capillarità sul territorio regionale, ma anche le criticità che tale parcellizzazione comporta, per le esigenze gestionali e a causa della carenza di una rete di collegamento infrastrutturale efficace e funzionale”.

“Negli ultimi tre anni il MuMe – precisa il direttore Orazio Micali – ha avviato un’azione di incontro con la società aprendo i cancelli alle iniziative del territorio, sviluppando azioni condivise con la comunità scientifica e gli enti territoriali e nello stesso tempo dialogando e ospitando associazioni, comitati, studiosi e cittadini; ha sostenuto arti e artisti nella fase di ripresa dopo il lockdown dovuti al Covid; ha reso attive le politiche di inclusione con iniziative come “Diversi ma Uguali” o il “pranzo di solidarietà”, quest’ultimo finanziato con sottoscrizione pubblica, o ancora il “biglietto sospeso”, simile al caffè a Napoli. Temi che saranno rilanciati nel prossimo semestre in cui il MuMe sarà luogo di fruizione e produzione di teatro, cinema, incontri d’arte e molto altro ancora. Il dibattito di venerdì permetterà di confrontarsi a campo aperto su temi in continua evoluzione”.

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