La privatizzazione dei servizi aggiuntivi nei siti archeologici siciliani è un passaggio importante per aumentare visitatori e fatturato del turismo culturale siciliano. Ne è convinto Sebastiano Missineo che intervistato da sicilia.travelnostop.com nell'ambito di Travelexpo ha detto: "In questo modo, nel giro di quattro anni, puntiamo a triplicare i nostri visitatori. Sono già pervenute offerte dei più grossi operatori nazionali. A giorni si insedierà la commissione per valutare le proposte così da essere pronti a partire da settembre. Con questa ‘rivoluzione', puntiamo a raggiungere due obiettivi: un imprenditore che gestisce un sito avrà interesse ad attuare una politica commerciale più aggressiva riuscendo quindi a vendere più biglietti, e contestualmente la privatizzazione dei servizi comporterà anche nuovi introiti provenienti da bookshop, caffetterie etc. Avremo così quadruplicato il giro d'affari. E sempre con l'arrivo della Venere – ha annunciato – lanceremo anche il biglietto integrato. Inizialmente per il Museo di Aidone e gli scavi di Morgantina, quindi esteso anche alla Villa Romana del Casale che aprirà totalmente in autunno, una volta completato definitivamente il restauro".
Missineo ha quindi fatto un breve cenno alla candidatura dell'itinerario arabo-normanno di Palermo, Monreale e Cefalù nella lista dei siti Unesco: il gruppo di lavoro che abbiamo creato coordinato dalla fondazione Unesco Sicilia sta lavorando al piano di gestione ma il problema è uno solo: come Sicilia partiamo svantaggiati perché abbiamo troppi siti già riconosciti Patrimonio dell'Umanità". Non è mancata una battuta alla situazione di Lampedusa. "L'isola deve recuperare i flussi turistici persi finora e convincere i siciliani a trascorrervi 4 giorni per Pasqua sarebbe già un buon risultato".