L’Isola di Mozia riapre ai visitatori dopo la lunga pausa dovuta alla pandemia. Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, si è recato nel parco naturalistico della laguna dello Stagnone marsalese, per verificare l’andamento dei lavori relativi al restauro archeologico, alla riqualificazione ambientale e alla valorizzazione dell’Isola, finanziati dall’Assessorato dei Beni culturali con risorse del PO FESR 2014-2020 e avviati nel maggio dello scorso anno.
Samonà è stato accolto sull’Isola da Maria Enza Carollo, direttrice della Fondazione Withaker e dalla direttrice del Museo, Maria Pamela Toti e accompagnato dal capo della segreteria tecnica, Carmelo Bennardo, che segue anche la direzione tecnica dei lavori. Durante l’intervento di restauro della ‘Casa dei Mosaici’ sono venuti in luce alcuni quadri del pavimento in mosaico di ciottoli di fiume bicromo che era stato scoperto da Withaker nel 1912.
“Si tratta di una scoperta molto importante – evidenzia Maria Pamela Toti – che conferma l’ipotesi che la ‘Casa’ dovesse essere in effetti un edificio legato a funzioni pubbliche e testimonia, altresì, il livello delle relazioni che l’Isola di Mozia deve aver intrattenuto con il mondo occidentale allora conosciuto”.
Samonà ha anche sottolineato che ripartiranno a breve i lavori di ristrutturazione dell’imbarcadero storico, il cui recupero è stato voluto dal presidente Musumeci: le opere, per l’importo di circa 200 mila euro, coordinate dal Genio Civile con la Soprintendenza di Trapani, riguardano la ristrutturazione di un edificio in muratura che diventerà un luogo a servizio dei turisti con locali di stazionamento, servizi igienici e spazi per il personale; si provvederà, inoltre, alla sistemazione della pavimentazione dell’area antistante l’edificio, dove saranno collocati tre box in legno da destinare a biglietterie e vendita di souvenir. Gli interventi sull’Isola sono stati realizzati grazie a tre finanziamenti che hanno permesso di articolare i diversi tipi di azioni necessarie.