Entra nel vivo la fase di valutazione dei progetti delle 21 città italiane candidate a Capitale Europea della Cultura. Dopo la designazione, avvenuta nei giorni scorsi, dei componenti italiani della Giuria che dovrà scegliere le finaliste, fra il 12 e il 15 novembre a Roma è previsto un esame delle città da parte della stessa Giuria, da cui scaturirà la "short-list" delle finaliste italiane.
La candidatura di Palermo verrà esaminata il 13: una delegazione si recherà al ministero dei Beni culturali per presentare il progetto di candidatura e rispondere alle domande dei giurati (ogni città ha a disposizione complessivamente un'ora).
La delegazione sarà composta dal sindaco Leoluca Orlando e dall'assessore Francesco Giambrone; dai due artisti che hanno sottoscritto l'appello per Palermo Capitale, Moni Ovadia e Simonetta Agnello Hornby; da una rappresentante del Comitato Internazionale, l'olandese Hedwig Fijen, fondatrice della Biennale Europea d'arte contemporanea Manifesta; da Mimmo Cuticchio; da una rappresentante della Consulta delle Culture, la bengalese Aktar Sumi Dalia; e da Egle Palazzolo, presidente Comitato civico promotore. Saranno inoltre presenti due rappresentanti della Cabina di Regia: Roberto Albergoni e Giuseppe Marsala.
Intanto la giunta ha approvato un provvedimento proposto dall'assessore al Centro Storico che costituisce un ulteriore passo verso la realizzazione delle infrastrutture culturali della città che fanno parte del progetto di Palermo 2019, ma che l'amministrazione intende realizzare comunque ed indipendentemente dall'esito della candidatura.
In particolare è stato deciso di cancellare Palazzo Sammartino, in via Lungarini, dal piano delle alienazioni degli immobili comunali, per destinarlo invece a Museo, inserendo quindi i relativi interventi di recupero nel Piano triennale delle Opere Pubbliche.
Analogo provvedimento riguarda il complesso di San Basilio, il cui recupero era già stato inserito nel Piano triennale ma per il quale si è ora deciso di accelerare le procedure, facendolo rientrare nei progetti di massima priorità inseriti nel piano annuale. il Complesso diverrà la "Casa delle Culture" della città.
"Il progetto per Palermo 2019 – ha affermato Giambrone – in queste prime settimane dopo la formalizzazione della candidatura sta già prendendo corpo in modo tangibile con atti che confermano la bontà dello slogan che abbiamo coniato per la candidatura: La città che vogliamo".
Secondo Orlando, "con questo primo appuntamento con la Giuria internazionale avremo modo di mostrare la bontà del progetto e la nostra determinazione a realizzarlo comunque, con o senza il titolo di Capitale Europea".