Nonostante l’ingente patrimonio culturale, la Sicilia non riesce a emergere per introiti e numero di visitatori. Con 23 milioni e 200 mila euro di incassi, l’Isola si piazza dopo Lazio, Campania, Toscana. Addirittura il circuito museale romano, tra Colosseo, Foro e Palatino, vanta un risultato doppio pari a 43 milioni di incassi lordi, mentre gli scavi di Pompei segnano 26 milioni di ricavi. Gli uffici del dipartimento dei Beni culturali non hanno ancora i dati definitivi del 2017 – scrive il Giornale di Sicilia – ma nel 2016 si è registrato un aumento del 13,5% degli incassi rispetto al 2015, mentre a livello di ingressi l’incremento è stato dell’11,78%.
Nel complesso, nel 2016, la Sicilia ha registrato 4 milioni e 395 mila visitatori in musei e aree archeologiche piazzandosi dietro a Lazio (20.371.718), Campania (8.084.419) e Toscana (6.396.665). A livello regionale i migliori risultati a livello di visitatori li registrano il Teatro Antico di Taormina con 748 mila ingressi, l’area archeologica della Neapolis e Orecchio di Dionisio con 571 mila e la Valle dei Templi con 654 mila.