In Sicilia riparte da Ramacca la stagione degli scavi archeologici


Parte la campagna di scavi archeologici nel primo degli otto cantieri finanziati dalla Regione Siciliana. Si tratta della villa romana con pavimenti mosaicati di contrada Castellito a Ramacca, nel catanese, saccheggiata e vandalizzata nel dicembre del 2017. I lavori, per un importo di quasi settantamila euro, sono stati affidati alla ditta Arkeo Restauri di Agrigento.

Per il governo Musumeci, che ha deciso di riprendere un’attività ferma ormai da dieci anni, si tratta di una precisa scelta strategica, adottata con l’obiettivo di riportare alla luce nuovi tesori e arricchire ulteriormente quel patrimonio di reperti storici che da sempre ha un grande impatto sui flussi turistici.

“Anche l’assessore Sebastiano Tusa – ricorda il governatore Nello Musumeci – aveva voluto fortemente questi interventi che sono, dopo un decennio, i primi a essere sostenuti dall’amministrazione regionale. Ma è solo l’inizio: intendiamo sfruttare in pieno questa immensa risorsa e siamo pronti a esaminare con attenzione tutte quelle nuove perizie di scavo che arriveranno dalle Soprintendenze dell’Isola, che in questo settore dovranno tornare ad avere un ruolo propulsivo, per avviare una nuova, entusiasmante stagione di indagini archeologiche”.

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