giovedì, 25 Aprile 2024

Trapani, a Palazzo Milo mostra permanente di reperti archeologici e macchinari tipografici

Nuovo look per Palazzo Milo a Trapani che, in occasione della sua riapertura, a seguito dei lavori di restauro, ha inaugurato un’esposizione permanente di reperti archeologici.   Nato nel 1688 sulla Rua Nova, odierna via Garibaldi, Palazzo Milo, appartenuto alla famiglia Saura, a quella dei Milo, degli Augugliaro e dei Pappalardo, e successivamente acquistato dalla Regione Siciliana, è oggi una delle due sedi istituzionali della Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Trapani.

La mostra, realizzata con il contributo della Soprintendenza del Mare e del Comando dei Carabinieri tutela patrimonio culturale di Palermo, raccoglie anfore da trasporto e manufatti, provenienti per lo più da sequestri giudiziari e cessioni volontarie, ed è visibile unicamente dalle ampie vetrine su via Garibaldi.

Le anfore selezionate (cipriote, puniche, magnogreco siceliote, romano-repubblicane, imperiali, tardoantiche, bizantine, medievali) sono l’esempio più diretto di manufatti ceramici che danno informazioni sulle diverse fabbricazioni, produzioni e datazioni, sulle forme, sulle capienze e sulla metrologia, visto che le anfore sono anche misure di capacità. Originariamente erano destinate al trasporto marittimo a lunga distanza di derrate alimentari di largo uso, sicuramente deperibili ma facilmente smerciabili e vendibili, quali il vino, l’olio, le conserve di pesce, il pesce salato o in salamoia, le olive, i legumi, la frutta, il miele, il latte e probabilmente anche alcune tipologie di carni.

Benché tali manufatti non provengano da regolari scavi archeologici subacquei, risultando quindi “scollegati” dai contesti marini e dai relitti originari, tuttavia testimoniano le lunghe percorrenze, le rotte, i traffici nei mari del Mediterraneo occidentale, nordafricano, orientale con percorsi commerciali che si snodano fino alle zone nordeuropee.

 

A completare l’offerta espositiva di Palazzo Milo sulla Rua Nova, anche un Museo della stampa tipografica Typographiae, ubicato a piano terra e visibile anch’esso, come la mostra archeologica, dalla vetrine prospicienti via Garibaldi. Il corpus principale del Museo Typographiae, oggetto della donazione Barbaro alla Regione Siciliana, è composto dalle attrezzature e dal mobilio ligneo, nonché dell’archivio d’impresa, facenti parte dell’ex tipografia trapanese “La Combattente”, risalente agli inizi del ‘900.

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