La riapertura dello Steri, con la possibilità di visitare il Palazzo dei Chiaromonte, con il soffitto ligneo della Sala magna, da poco restaurato, la carceri dell’Inquisizione spagnola, e la nuova collocazione della “Vucciria” di Renato Guttuso, rappresenta per Palermo una svolta dopo questi lunghi mesi di chiusure dovute alla pandemia e riconsegna a cittadini e turisti uno dei suoi complessi monumentali più importanti. Ecco perchè, mercoledì pomeriggio 23 giugno, gli operatori turistici professionali sono invitati a visitare Palazzo Chiaromonte Steri (per preaccreditarsi cliccare qui). L’invito rivolto a guide, adv e albergatori è stato lanciato nel corso nel corso del nuovo appuntamento della rubrica “Vieni a prendere un caffè da noi”, dal titolo “Palazzo Chiaromonte Steri riapre e si offre alla cultura del turismo”.
In particolare la Vucciria verrà ospitata nell’antica sala delle Armi del palazzo medievale, al piano terra, dove era stata sistemata nel 2004 su iniziativa dell’allora rettore Giuseppe Silvestri. Avvicinandosi al quadro, si ascolteranno le voci del mercato – le tipiche “banniate” – registrate e conservate negli archivi del Cricd, il Centro regionale del Catalogo. L’allestimento curato da Marco Carapezza, Paolo Inglese e Maria Concetta Di Natale e realizzato dall’architetto Maria Carla Lenzo, è completato da alcuni pannelli con biografia, note critiche, scritti di colleghi e intellettuali, uno schizzo pubblicato dal Villabianca dell’antica Bocceria; sui monitor scorrono contributi video dalle Teche Rai, dal “Diario di Guttuso” realizzato da Giuseppe Tornatore nel 1982 e dal documentario del 1975 “Come nasce un’opera d’arte. Renato Guttuso”, oltre ad una postazione dove ascoltare la voce del grande pittore bagherese.
“Fino all’inizio del 2020 – ha esordito Fabrizio Micari, rettore dell’Università di Palermo – dopo la bellissima esperienza di Palermo capitale della cultura – la nostra città era un fiorire di inziiative, mostre, eventi che attiravano tantissimi turisti. Palermo era una città aperta, accogliente la cui economia traeva grande beneficio dal turismo. Ma la pandemia ha fermato tutto. Per fortuna finalmente ripartiamo: e oltre all’Orto Botanico adesso ci concentriamo sulla riapertura dello Steri che abbiamo voluto con forza nonostante la situazione attuale e dando anche una collocazione definitiva alla Vucciria di Guttuso. Adesso lavoriamo al Museo dell’Università e al recupero del giardino trecentesco dello Steri”.
“In questi primi giorni di riaperture – ha detto Mario Zito, assessore alle Culture del Comune di Palermo- stiamo registrando un grande afflusso di visitatori nei musei cittadini e ci sono tantissime prenotazioni per i mesi a venire per il nuovo Museo Pitrè, che dal giorno dell’inaugurazione era rimasto aperto solo due giorni”. Zito ha quindi lodato l’iniziativa dell’Università di Palermo per “la restituzione reale ed effettiva di luoghi che sembravano solo appannaggio delle istituzione universitaria. “Stiamo riaprendo tanti spazi per restituirli alla città, abbiamo luoghi bellissimi, e adesso sono in contatto con l’Esercito che dispone pure di palazzi e luoghi bellissimi e che adesso è disposto a ridarli alla città”.
Paolo Inglese, direttore del Sistema museale dell’Università di Palermo, si è soffermato sul gioco di squadra con il privato, nel caso dell’Università con Coopculture: abbiamo cercato un partenariato sano perché ricordiamoci che la visita dura mezz’ora o un’ora ma il ricordo della visita durerà per sempre, siamo riusciti a utilizzare le risorse interne all’Università, i nostri giovani laureati e abbiamo rilanciato l’Orto Botanico che aveva bisogno di una spolverata nell’ottica dell’ internazionalizzazione, essendo centrato troppo su se stesso.
Alle parole di Inglese hanno fatto eco quelle di Letizia Casucci, direttore Coopoculture: abbiamo raggiunto insieme all’università obiettivi non scontati all’Orto Botanico, ad esempio per molti critici quello dell’orto è il bookshop più bello del mondo. Secondo il nostro osservatorio, l’estate del 2021 sarà ancora un’estate italiana, con un incremento del 20%, con un turismo di prossimità che resta quello più accreditato con Sicilia, Puglia e Toscana le destinazioni che andranno meglio.
Durante lockdown ci siamo concentrati su nuove forme di turismo, a partire dalla digitalizzazione del journey e alla preparazione alla visita con il lancio di Liveculture: in pratica chi acquista una pre-esperienza di visita può formarsi e informarsi su quello che vedrà nei siti. Il nuovo sistema che permette di visitare virtualmente i luoghi della cultura guidati da un esperto, era nato come supporto per le scuole che ancora non possono viaggiare”.
“Ci stiamo attrezzando per adeguarci alla nuova domanda – ha detto Giovanni Masaniello, presidente Federazione guide turistiche Palermo – e vogliamo proporci nell’e-commerce con nuovi itinerari. L’apertura dello Steri è un’integrazione fondamentale al quartiere Kalsa dopo che in questi anni abbiamo sentito molto la mancanza dello Steri nei nostri tour”.
“Abbiamo armonizzato il percorso museale – ha concluso Masino Lombardo Responsabile. CoopCulture Palermo – e ora si possono fare anche i biglietti online. L’apertura alpubblico è tutti i pomeriggi dalle 15 alle 20 e nel weekend dalle 10 alle 20. Presto lanceremo anche le aperture serali, offriremo la possibilità di prenotare tour per gruppi, e i biglietti integrati con Orto Botanico, Steri, Diocesi Monreale e Museo Salinas e speriamo presto, dal 1 luglio, anche Palazzo Butera”.