E’ stata inaugurata ieri, lunedì 15 maggio, la nuova base Aeroitalia all’aeroporto di Comiso. Il primo volo è stato il Comiso-Roma Fiumicino delle ore 7:30 con una quarantina di passeggeri a bordo. Dopo Roma è decollato anche il volo per Bergamo: prenotati in 64. Al rientro circa quaranta a bordo.
Questa mattina, con a bordo circa trenta passeggeri, è decollato invece il primo Aeroitalia sulla Comiso-Bologna. Dunque Aeroitalia ha preso ufficialmente il posto di Ryanair sullo scalo ibleo, dopo la rottura della low cost irlandese con la Sac.
Sempre oggi, il volo di ritorno da Bologna invece è stato dirottato su catania a causa del maltempo su Comiso, secono quanto riporta Sicilia in Volo sulla sua pagina Facebook.
Intanto, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, uno dei fautori dell’avvicinamento di Aeroialia a Comiso, ieri in occasione del 77esimo anniversario della promulgazione dello Statuto autonomistico siciliano ha dichiarato: “non accetteremo che la prossima finanziaria renda evanescente il principio costituzionale che la Sicilia ha conquistato con le altre isole e una quota dovrà essere destinata alla riduzione del costo dei trasporti, a partire dai voli. L’appello che rivolgo a tutte le componenti politiche, sindacali, sociali, culturali della nostra Regione, è di aprire un confronto leale, per affrontare insieme le sfide”.
Sull’argomento è intervenuto anche Luigi Crispino di Aerolinee Siciliane SpA: “abbiamo appreso che Ryanair ha staccato una fattura di 1,2 milioni di euro per tre mesi di attività nello scalo ragusano. Nel periodo d’interesse della fattura, la compagnia irlandese ha movimentato 27 mila passeggeri e 195 voli in uscita, dall’aeroporto Pio la Torre. Ricordiamo che mentre si fanno moniti immotivati ad Aerolinee Siciliane perché lavori senza contributi pubblici che non abbiamo mai avuto né chiesto, così come è già accaduto per Air Sicilia e per Wind Jet, contributi per almeno sei milioni di euro l’anno sono stati concessi ai due aeroporti di Trapani e Comiso, per poi scoprire che detti aeroporti devono pagare fatture ai vettori, e non il contrario. Chiediamo di avere una risposta – conclude Crispino – su chi ci dovrà garantire la libertà d’impresa e la parità di trattamento appena saremo operativi con i nostri primi voli”.