L’obiettivo è chiaro: portare i passeggeri Ryanair in Sicilia da 7 a 11 milioni e trasformare Palermo in una “city break destination”. L’amministratore delegato della low cost irlandese Eddie Wilson è in vacanza a Palermo e intervistato da “La Repubblica” ha anticipato i piani della compagnia per la Sicilia.
“Quest’estate durerà fino a novembre – ha dichiarato l’ad al giornalista Tullio Filippone – e la Sicilia beneficerà del mercato interno e delle restrizioni per le altre mete. L’isola ha un grande potenziale, il sole 9 mesi l’anno, il vino e i monumenti. E ha più popolazione dell’Irlanda, paese in cui abbiamo basato 32 aerei contro i 4 di Palermo”. E a proposito di Palermo, secondo Wilson, nemmeno i suoi cittadini sanno che potenziale ha il capoluogo siciliano: “Palermo si può trasformare in una destinazione da fine settimana per tutto l’anno. Ma la politica deve fare la sua parte altrimenti il mercato siciliano non potrà decollare. Ad esempio, paghiamo 6,50 euro di tasse municipali ma per una compagnia come Ryanair che propone biglietti a 9.90 euro e li vende in media a una tariffa di 37 euro, è un grosso freno. Da qui la proposta che abbiamo fatto alla Regione e al governo nazionale: azzerate la tassa per due anni e nel prossimo triennio in Sicilia i passeggeri aumenteranno da 7 a 11 milioni”.
In Sicilia Ryanair è presente dal 2006. Da quell’anno e fino al 2018 è passata da 200 mila a 7 milioni di passeggeri l’anno, trasportando complessivamente 60 milioni di persone e investendo 700 milioni di euro per 7 aerei in due basi (4 aerei a Palermo e 3 a Catania). Oggi dalla Sicilia partono voli per 88 destinazioni, di cui 46 internazioni.