11.044 richieste di eventi ricevute nel 2016, di cui 3.856 confermate contro i 546 eventi confermati su 1.101 richieste dichiarate nell’anno precedente (a fronte però di un campione d’indagine più esiguo). È questo il dato più rilevante che emerge dal report dell’Osservatorio Congressuale Siciliano 2016, sesta edizione della ricerca realizzata da Sicilia Convention Bureau in collaborazione con UniCredit.
I dati, raccolti dal dicembre 2016 ad agosto 2017, mappano lo status del comparto congressuale siciliano sulla base di un campione di 46 aziende (di cui il 78,2% costituito da hotel).
In base al rapporto, l’82% degli eventi si localizza tra le province di Catania e Palermo. Seguono Taormina e la zona costiera di Giardini Naxos, e Siracusa (quest’ultima cresciuta di 100 volte). Meeting Hotel e dimore storiche sono le venue scelte, rispettivamente nell’80% e 12% dei casi.
Cambiano i canali di provenienza delle richieste: se il 2015 è stato all’insegna delle relazioni e della vendita, il 2016 registra una crescita delle richieste veicolate dal Sicilia Convention Bureau (8% contro l’1% dello scorso anno), insieme al canale web (29%), newsletter e social (13%), fiere (11%) ed educational e famtrip (6%).
Cresce, inoltre, il peso delle agenzie nella committenza: 35% agenzie italiane; 12% agenzie estere, contro rispettivamente il 23% e il 9% dello scorso anno, a fronte di un calo delle richieste dirette da clienti finali (35% nel 2016 contro il 59% del 2015).
Se il 53% degli eventi realizzati rientra nella tipologia dei meeting aziendali e congressi, in calo rispetto allo scorso anno (65%), cresce con il 46% l’incidenza di altre tipologie di evento, in primis incentive (13%) e lanci di prodotto (8%). Il settore merceologico medico/scientifico (20,6%) continua a rappresentare il più significativo target di domanda, sebbene in calo rispetto al 2015 (26%), a pari merito nel 2016 con l’assicurativo/bancario. In crescita abbigliamento/moda (6,4%), automotive (7,1%) e informazione (5,7%).
Cambia la stagionalità nel 2016 con un incremento degli eventi in alcuni mesi invernali (novembre, dicembre, febbraio) e in quelli estivi (giugno, luglio e agosto, con un assorbimento complessivo del 26%).
Il trend del 2016 segnala come si sia ridotta la durata media degli eventi rispetto al 2015, con una maggiore incidenza degli eventi di due giorni, passata dal 18% al 57% del totale. Cresciuti nel 2016 gli eventi da 100 a 299 partecipanti (45%); diminuiti sia gli eventi con meno di 100 che quelli con più di 300 partecipanti (3% contro l’8% dello scorso anno). Su 3.856 eventi confermati in Sicilia nel 2016, 1.974 sono stati eventi locali, 1.466 eventi nazionali e 416 eventi internazionali. Gli eventi internazionali hanno preferito il versante Sud-Occidentale della destinazione, con un 35,3% ad Agrigento, seguita da Palermo (23,7%) e Trapani (20%).
Degli eventi censiti, solo il 20% hanno consentito di stimare l’indotto economico generato dal comparto siciliano nel 2016. 1/3 dei 3.856 ha generato un fatturato superiore a circa 150 milioni di euro, un dato relativamente contenuto se si considera che il 50% delle aziende ha dichiarato valori di fatturato oltre i 500 milioni.
Nonostante il positivo numero di eventi confermati, si è indagato sulle ragioni della mancata conferma per oltre 7.100 richieste. Tra le motivazioni condivise dai rispondenti, il 16% dei clienti cambia agenzia per l’organizzazione dell’evento e il 16% afferma che le tariffe sono più alte delle aspettative, motivazione che nel 2015 aveva raggiunto solo il 5,3%.
Il 16,8% (la metà del 2015) segnala come motivazione la sede non idonea all’evento, ma rispetto agli anni precedenti più operatori segnalano anche la mancanza di collegamenti diretti e l’indisponibilità delle strutture nelle date richieste.
Confortante il dato del 54% delle aziende intervistate che ha dichiarato di avere in programma investimenti nel settore congressuale, con ristrutturazioni delle strutture, ingresso in nuovi mercati e affiliazione al Sicilia Convention Bureau per una capillare promozione internazionale.