Catania aumenta tassa soggiorno, affitti brevi nel mirino
03 Ottobre 2025, 10:26
Il Comune di Catania intende aumentare ulteriormente la tassa di soggiorno a partire dal 1° gennaio 2026, in particolare per le locazioni brevi che dal 2019 sono ferme a 2 euro al giorno per i primi quattro giorni di soggiorno, con l’obiettivo dichiarato di incrementare le entrate fino a superare i 5-6 milioni di euro nel 2026. Inoltre, secondo quanto scrive La Sicilia, l’amministrazione comunale etnea vuole recedere dal protocollo di intesa del 2019 con Airbnb, “perchè non avrebbe dato i frutti sperati”.
Abbetnea, però, ritiene che questa logica rischi di trasformare la tassa di soggiorno da strumento di promozione turistica a mero meccanismo di fiscalità regressiva, a carico esclusivo di chi sceglie Catania come meta di vacanza.
L’associazione propone, invece, modalità più eque e sostenibili di finanziamento delle politiche turistiche locali. Tra queste: l’introduzione di una “city tax” più equilibrata, che coinvolga anche altre categorie economiche che beneficiano indirettamente del flusso turistico (ristorazione, commercio, trasporti, cultura); la compartecipazione degli enti locali al gettito IVA generato da tutte le attività produttive legate al turismo, come già avviene in altre realtà europee.
“Catania ha un potenziale immenso – conclude il presidente Franz Cannizzo – ma per valorizzarlo serve una governance condivisa, non decisioni calate dall’alto che rischiano di allontanare i turisti e scoraggiare gli investimenti. La tassa di soggiorno va reinvestita sul territorio, certo, ma non può essere l’unica leva fiscale a sostegno delle politiche urbane”.