“Il turismo mondiale cresce ad un ritmo del 5% l’anno ed i benefici andranno soltanto a quei paesi che ne sapranno approfittare. In questo incredibile momento, con una serie di circostanze storiche e geo-politiche mondiali che potrebbero finalmente fare decollare l’industria turistica siciliana e farla vivere tutto l’anno, la classe politica e imprenditoriale dovrebbe lavorare in sinergia per attirare turisti invernali, anziché sprecare tempo prezioso in ridicoli accordi politici e continui cambi al vertice”. Lo ha detto Dario Ferrante, general manager di Tour Plus Sicilia, intervistato da Adnkronos.
“Mi trovavo in Lituania per l’annuale appuntamento con il principale tour operator dei paesi baltici, un evento che vede partecipare i tour operator di tutto il mondo per un consuntivo della stagione e per la programmazione delle stagioni future – racconta Ferrante all’Adnkronos – Improvvisamente, gran parte dei miei partner è dovuto scappare via per un’emergenza. Il governo lituano, come quello britannico e russo, aveva appena emesso un warning affinché si provvedesse all’immediato rimpatrio dei connazionali in vacanza nel Mar Rosso e si chiudesse la destinazione in attesa di capire le ragioni dell’ennesimo disastro aereo.
Come sempre in queste circostanza, superata la fase del dolore per i poveri turisti inermi uccisi e per i tanti amici imprenditori turistici piegati al disastro economico, cominciano le mie domande. Centinaia di migliaia di turisti desiderosi di trascorre la vacanza invernale, improvvisamente senza una meta. E ‘costretti’ spesso all’unica destinazione disponibile, in quanto sicura, competitiva ed economica: la Spagna. Un paese che si trova ad affrontare un problema diametralmente opposto al nostro, quello di avere quasi esaurito l’offerta turistica per far fronte a questi improvvisi flussi turistici invernali supplementari. Saturazione, quindi, contro la totale assenza di flussi turistici invernali in Sicilia”, lamenta Ferrante.
“La tanto citata ed abusata parola ‘destagionalizzazione’ sarebbe a portata di mano e mi arrabbio – dice ancora Dario Ferrante -. Basterebbe smetterla di pensare alla nostra Sicilia esclusivamente come una destinazione adatta al turismo emozionale, esperenziale, culturale: insomma, quel turismo in grado di generare flussi ridotti e stagionali”.
Una ricetta però Ferrante ce l’ha. “Perché non investire i proventi dell’imposta di soggiorno per supportare i TO stranieri interessati a volare in Sicilia in inverno e promuovere la destinazione? In fondo, il recente successo degli aeroporti siciliani (Palermo in testa) dimostra come le compagnie aeree siano interessate ad investire sulla Sicilia. Aiutiamo poi le strutture alberghiere a rimanere aperte in inverno, riducendo loro la gravosa pressione fiscale e la burocrazia soffocante e creando una tassazione invernale ridotta e agevolata, in modo da potere proporre condizioni commerciali estremamente competitive. Introduciamo detrazioni e incentivi per le imprese, riduciamo il costo sociale dei lavoratori a carico dell’azienda, apriamo le spiagge attrezzate anche in inverno, in modo da poterne usufruire tutto l’anno; programmiamo un cartellone di eventi invernale, creiamo una card unica per i siti turistici e per i maggiori monumenti”.